Sergio Ferrari, l’addio ad un amico
Sono tanti i ricordi di Sergio Ferrari, un’amicizia nata sulle colonne dei giornali anche se su testate diverse. “Sai dirmi come è partita la nostra amicizia?” Questa domanda Sergio me l’ha fatta una delle ultime volte in cui ci si trovava a tavola con le rispettive mogli, e non era di certo casuale. Io infatti non ho studiato a San Michele e non mi sono specificamente occupato di agricoltura e i primi contatti, lo ricordo benissimo, erano telefonate relative a qualche notizia in tema agricolo sull’allora Alto Adige di cui curavo la cronaca in valle di Non.
Scambi sporadici che poi si sono cementati grazie all’amico comune Pio Lorenzetti a cui mi ero inizialmente rivolto per avere una ‘spalla agricola’ per il neo rinato mensile “il Melo”.
E’ così che Sergio fin dal secondo numero del mensile è diventato il punto di riferimento fisso, puntualissimo, lungimirante ed attuale della pagina dedicata al mondo contadino, ed ha onorato con la sua prestigiosa penna il nostro giovane periodico con notizie flash, approfondimenti ed anche vere primizie che hanno anticipato, nei contenuti, fatti ed eventi che poi si sono puntualmente verificati.
Della ineguagliabile opera di Sergio hanno beneficiato frutticoltori, vignaioli, cantinieri, orticoltori, giardinieri, paesaggisti, naturalisti, apicoltori, allevatori di bestiame, boscaioli, forestali, massaie e molte altre categorie di persone.
Sincero, sempre documentato sul passato ed aperto al futuro, a “il Melo”, oltre a scrivere la sua apprezzatissima pagina di agricoltura, Sergio Ferrari non ha mai mancato di dare suggerimenti, fornire critiche e anche stroncature quando le cose gli sembravano uscire dal solco quella che lui riteneva una missione: dare notizie non solo per informare ma anche per far crescere la consapevolezza del mondo agricolo noneso, ma non solo.
In questi sei anni e mezzo di vita del mensile per ogni numero, oltre a concordare il tema da affrontare, ci sentivamo spesso per tante altre considerazioni di attualità che poi trovavano un graditissimo momento di confronto nelle occasioni conviviali di famiglia che resteranno tra i più bei ricordi di questa amicizia.
Momenti che per me rimarranno fissi nella memoria come indimenticabile rimarrà il ricordo del melanconico sorriso con cui Sergio poneva le sue domande di fondo, in un contraddittorio rispettoso ma che puntava a fare emergere la notizia ‘vera’, sempre.
Un maestro anche in questo. Sapeva infatti andare al punto senza tanti giri di parole e non era facile reggere con lui un discorso per la vastità delle conoscenze e degli interessi che coltivava da sempre. Per il suo impegno di scrittore e d’insegnante è stato gratificato più volte. Tra le altre, nel 1988, è stato premiato con ‘La Penna d’Oro’, un importante riconoscimento nazionale conferitogli dall’Ente Fiera di Verona.
Ricordo con piacere, e personale orgoglio, le volte in cui, in occasione di “Pomaria” o di altri affollati eventi agricoli in valle, passeggiavamo insieme e lui era continuamente fermato da ex alunni e persone che lo volevano salutare, e lui li ricordava tutti, uno per uno i suoi tanti studenti, dal semplice contadino al dirigente di successo.
è stato giornalista – divulgatore ma sopra tutto professore e tra i suoi allievi ci sono professori universitari, insegnanti e presidi di scuole medie secondarie, giornalisti, presidenti, direttori e tecnici di cantine vinicole, di consorzi frutticoli, agricoltori e viticoltori, allevatori di bestiame, funzionari e politici statali, provinciali e regionali, oltre che impiegati in molte attività connesse o meno con l’agricoltura.
Ci mancherai davvero tanto, caro Sergio, a noi de “il Melo” e a tutti i nostri lettori, e l’amicizia sono certo continuerà con la tua inseparabile ‘spalla’, la tua cara moglie Grazia, ‘braccio tecnologico’ oltre che fedele e amorevole compagna di u vita intensa.
“Addio Sergio, onorato di esserti stato amico”.
Giacomo Eccher
Ciao Sergio, in questi anni sei stato un pilastro portante della nostra testata.
La tua competenza e serietà nell’affrontare i temi legati all’agricoltura, ha fatto conoscere ed apprezzare il nostro giornale. Poter contare sulla tua firma, già dagli inizi di questa “avventura editoriale”, ha dato forza al giornale ed ai collaboratori.
Sei riuscito abilmente a mixare tra memoria storica dei fatti legati all’agricoltura e innovazione.
Sei sempre stato uno stimolatore d’iniziative, vedevi le cose prima di molti altri ed eri costantemente alla ricerca di novità, che non ti spaventavano, anzi ti stimolavano.
Eri un uomo tutto di un pezzo, non accettavi compromessi, ma nobile nel tuo comportamento, infatti per il tuo contributo al giornale, non hai mai chiesto nessun compenso economico.
Sei stato un esempio per molti giovani e spero che i tuoi allievi sappiano cogliere e applicare i tuoi insegnamenti.
Noi de “iL MELO” apprezzeremo se uno dei tuoi tanti allievi si prendesse l’impegno di proseguire con il tuo fondamentale lavoro.
Paolo Leonardi