SARS-COV-2 e influenza

Febbre, tosse, raffreddore e mal di gola possono essere i sintomi coi quali esordisce l’infezione respiratoria causata dal virus Covid-19, ma sono anche i sintomi coi quali incomincia l’influenza, altra malattia virale con la quale siamo abituati a convivere nei mesi freddi. Nel prossimo autunno/inverno è ormai certa una co-circolazione di virus influenzali e Sars-CoV-2.
Tutti sappiamo che i “rimedi” per prevenire la malattia causata dal nuovo-coronavirus sono i provvedimenti classici per contrastare le malattie infettive trasmesse per via aerea:
- le mascherine che compaiono già nelle fotografie dell’influenza Spagnola all’inizio del secolo;
- l’igiene delle mani che previene anche altre infezioni batteriche;
- la distanza tra le persone che impedisce anche alle particelle più piccole e quindi più volatili di arrivare fino a noi trasportate dall’aria.
Questi stessi provvedimenti saranno sicuramente ultili per prevenire l’influenza.
E il Vaccino?
Per quanto riguarda la “corsa” al Vaccino anti Covid sembra quasi una corsa ciclistica a tappe ove ogni giorno c’è un vincitore di tappa (vedi la notizia sul vaccino russo “Sputnik V”) ed uno sconfitto (vedi il vaccino Astra Zeneca temporaneamente stoppato per un caso nel quale vi sarebbero stati gravi effetti collaterali; e successivamente riammesso “in corsa”), ma la classifica generale rimane immutata con una settantina di concorrenti raggruppati “in pochi secondi”. Secondo l’OMS il vaccino non sarà disponibile “per larghe fette di popolazione” prima del 2022 anche se qualche ottimista parla della metà 2021.
Ben diverso è il caso del vaccino antinfluenzale. Questo vaccino è gà stato usato in in Australia dove la stagione influenzale raggiunge il massimo durante i mesi invernali, da giugno ad agosto, ma i casi spesso iniziano a svilupparsi attorno a gennaio quando i viaggiatori dell’emisfero settentrionale portano il virus nel paese australe. Ebbene quest’anno dopo due mesi, gennaio e febbraio, con tantissimi casi di influenza, si è visto in quel paese un crollo del numero di ammalati e si è passati da 132.000 persone alle quali era stata diagnosticata l’influenza nel 2019 a 21.000 nel 2020.
Da gennaio a giugno 2020 ci sono stati solo 36 decessi per influenza a fronte di 430 morti che c’erano stati nello stesso periodo nel 2019. Questa forte riduzione dei casi è dovuta alla decisione dell’Australia, a causa della pandemia di Covid di chiudere i confini il 20 marzo, vietare gli assembramenti e successivamente anche chiudere pub, ristoranti, palestre, cinema e altre attività non essenziali. Pochissimi bambini da metà marzo frequentavano la scuola. Ma un contributo notevole alla riduzione dei casi di influenza e morti ad essa correlate lo ha dato la maggiore adesione della popolazione alla vaccinazione antinfluenzale: 25% in più rispetto agli anni precedenti. Per noi abitanti dell’emisfero settentrionale l’obiettivo sarà quindi: meno casi di Influenza. La prossima stagione autunnale/invernale è temuta anche per la possibile confusione per il Covid.
Le due malattie hanno infatti sintomi pressochè simili nelle fasi iniziali, anche se il Coronavirus è circa dieci volte più letale del virus influenzale. Il problema sarà distinguere le due forme infettive per capire come isolare e curare correttamente i malati.
Un altro aspetto non trascurabile è il fatto che alcuni studi dimostrano che prendere l’influenza potrebbe facilitare la penetrazione del Covid nelle vie aeree.
Soprattutto quest’anno è importante che gli ospedali non vengano intasati da ricoveri per influenza che si potrebbero evitare, per non parlare di tutte le persone che avendo la febbre per influenza richiederanno comunque un tampone Covid bloccando i laboratori e, infine, evitare la confusione servirebbe anche ad agevolare quarantena e isolamento dei contatti che devono essere fatti obbligatoriamente nel caso di Covid, per non parlare del rientro al lavoro le cui norme differiscono totalmente nel caso si sia stati ammalati di coronavirus piuttosto che di influenza.
Mai come quest’anno è quindi importante la vaccinazione antinfluenzale.
Si raccomanda di effettuarla il prima possibile a partire quindi dall’inizio ottobre quando il vaccino dovrebbe essere diponibile. I soggetti che per qualche motivo non lo potessero fare in questo periodo lo facciano successivamente in qualsiasi periodo della stagione influenzale.
In Provincia di Trento il vaccino antinfluenzale è gratuito e raccomandato per le persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:
- tutti i soggetti sopra i 60 anni;
- bambini tra 6 mesi e 6 anni;
- i soggetti con malattie croniche, tumorali, diabete, ecc.;
- le donne in gravidanza sia nel periodo sia pre che post-partum;
- gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse come il personale sanitario, le forze di polizia, i vigili del fuoco, gli addetti alla scuola ed ai trasporti;
- il personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani come gli allevatori ed i macellatori.
L’ideale sarebbe che fosse vaccinato il 95% delle persone di cui sopra con obiettivo minimo il 75%. Se si raggiungessero queste percentuali sarebbe assicurato un notevolissimo beneficio anche per tutte le persone non vaccinate con minore incidenza di malattie, ospedalizzazioni e morti. Ricordiamo che in Italia, negli scorsi anni, si vaccinava solo poco più del 50% degli ultrasessantacinquenni.
Il vaccino consigliato dalla OMS per questa stagione è un vaccino quadrivalente, cioè composto da 4 varianti del virus influenzale ed è diverso da quello dell’ultima stagione. Una sola dose di vaccino sarà sufficiente per i soggetti di tutte le età con esclusione dei bambini di meno di 9 anni mai vaccinati prima, in questi l’indicazione è quella di ricorrere a due dosi da somministrare a distanza di almeno quattro settimane .
Quando non deve essere somminstrato il vaccino antinfluenzale:
- lattanti al di sotto dei sei mesi;
- soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose.
Una malattia acuta di media o grave entità con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.
False controindicazioni:
- allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche;
- malattie acute di lieve entità, gravidanza e allattamento.
Il messaggio finale:
L’igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione del gomito o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); l’evidenza che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi.Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.