Un confronto a Cles sull’autonomia
Il 25 ottobre a Cles è stato messo un seme, non si sa se crescerà una pianta, ma va riconosciuto un grande merito al quotidiano il T, perché questa è un’iniziativa concreta a vantaggio diretto del territorio. Nato nel 2022, il T ha fin da subito dichiarato che il tema dell’Autonomia trentina è alla base dell’iniziativa editoriale e ora ha deciso di intraprendere questo percorso a contatto diretto con la popolazione. L’appuntamento di Cles fa parte di un Tour di 14 incontri (4 si svolgeranno nel 2024 e 10 nel 2025) che coinvolgeranno diverse località delle valli trentine e questo è l’altro punto a favore degli organizzatori, in quanto finalmente si è deciso di dare voce alle valli periferiche!
Stiamo parlando di Autonomia Speciale, la base per preservare le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra lingua, il cui senso di appartenenza tende a sbiadire nelle nuove generazioni. Una forte autonomia non significa chiudersi rispetto al mondo, al contrario ci permette, grazie alle maggiori deleghe date al governo locale ed alla maggiore responsabilizzazione e controllo degli amministratori, di sfruttare al meglio questa fase di importanti cambiamenti sociali ed economici.
Negli ultimi anni il bilancio provinciale si è evoluto positivamente con un incremento di oltre un miliardo e mezzo dal 2018 ad oggi. Il bilancio di previsione di competenza del 2024 vede una sostanziale parità tra quello della provincia di Trento (6,60 miliardi) e quello della provincia di Bolzano (6,79 miliardi). Oggi più che mai è fondamentale utilizzare al meglio queste risorse al fine di consentire a tutto il nostro territorio, un ruolo da protagonista nel contesto nazionale e internazionale.
Per capire meglio lo stato attuale della nostra autonomia e per instaurare un confronto sul tema si sono svolti tre diversi incontri:
– al mattino un confronto pubblico con gli studenti degli istituti scolastici di Cles per coinvolgere le nuove generazioni sul tema Autonomia;
– a seguire una tavola rotonda dal titolo “Territorio, comunità e futuro: sfide e opportunità della Val di Non”, moderata dalla giornalista de il T Francesca Dalrì, presenti Maura Zini (dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Taio), Gianluca Barbacovi (presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige), Giovanni Coletti (imprenditore e presidente della Fondazione trentina per l’autismo) e Fabrizio Visintainer e Erica Maistrelli (gestori di Malga Clesera);
– in serata una seconda tavola rotonda sul tema “Percorsi di innovazione per l’autonomia di domani” moderata dal Direttore de il T Simone Casalini, ha visto la partecipazione di Bonn Dennis (Trentino Datamine), De Zordo Andrea (Presidente Artigiani e CCIAA), Martin Slaifer Ziller (Presidente Comunità Val di Non), Silvio Mucchi (Presidente C. Rurale), Felix Lalù (Artista) e due rappresentanti del Collettivo Giustine Wemp.
Dalle due tavole rotonde sono uscite interessanti considerazioni:
– sui temi legati al sociale sono emerse sollecitazioni importanti, non solo per affrontare le sfide del prossimo futuro, ma soprattutto per consegnare alle generazioni che verranno un territorio vivace che può contribuire a sviluppare imprenditorialità, il tutto all’insegna dell’inclusione e della sostenibilità. “Dobbiamo far capire ai nostri ragazzi che essere autonomi significa aprire gli orizzonti – ha esordito la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Taio Maura Zini -. Pur facendo molto, serve condividere in rete le buone pratiche, osare molto di più sul reclutamento dei docenti, che dovranno essere guide autorevoli più che autoritarie”.
– in ambito economico si è parlato molto di futuro e delle sfide che già sono partite, collegate con l’intelligenza artificiale e con la sostenibilità. Due temi che a detta dei relatori modificheranno il contesto in cui dovranno operare le aziende e quindi condizioneranno la loro tenuta e sviluppo. Di particolare interesse l’intervento del dott. Bonn Dennis che ha sinteticamente illustrato il progetto che prevede lo sviluppo in Val di Non del primo data center in Europa situato in una miniera attiva e che “oltre ad essere tecnologicamente innovativo, ha un alto valore in tema di sostenibilità” ha dichiarato Bonn.
Con questa iniziativa, il quotidiano il T ha il merito di aver introdotto e stimolato un dibattito che deve essere portato avanti in ogni comunità e di questo il trentino e la nostra valle hanno una grande necessità.
I nostri “cugini” altoatesini godono della stessa normativa in tema di Autonomia Speciale, ma secondo molti sono in grado di utilizzare meglio le deleghe grazie ad una maggiore capacità di fare sistema sfruttando meglio le risorse locali.
Da parte trentina negli ultimi decenni abbiamo assistito troppo spesso al rinvio di opere pubbliche o al continuo cambiamento di progetti che penalizzano lo sviluppo di tutto il territorio. Non è possibile che un numero ristretto di cittadini possa imporre o rallentare opere come la Valdastico o l’inceneritore di Trento, solo per fare degli esempi. Una volta stabilito se l’opera in esame presenta maggiori benefici nel medio termine rispetto ai costi da sostenere, va fatta senza se e senza ma, altrimenti il continuo ritardo porta alla perdita di competitività di tutto il territorio. È quindi necessario un approccio pragmatico e selettivo che tenga conto delle esigenze del territorio, ma che sia il frutto di una strategia di medio termine che definisca obiettivi chiari e raggiungibili, sfruttando a pieno la nostra autonomia speciale.