La voce delle valli per le valli

La voce delle valli per le valli

Dieci anni con recapito porta – porta nelle valli del Noce, un record. Lo si può ben dire a testa alta parlando de “Il Melo” che dal luglio 2014 – quando si è presentato per la prima volta all’attenzione dei valligiani – non ha mai saltato un numero, nemmeno nei mesi difficili e bui della pandemia.

Dare voce alla valle di Non e contribuire a recuperare, o accrescere l’orgoglio valligiano era una delle finalità che ci eravamo dati allora, obiettivo che poi si è via via allargato prima verso la Rotaliana e poi su in valle di Sole coprendo, con la presenza capillare e puntuale in un ambito che va da Mezzocorona a Vermiglio, da Spormaggiore al passo Mendola con una tiratura di 26.000 copie!

Un territorio vasto dove sono tanti e complessi i temi che meritano riflessione. Ne cito alcuni, il calo demografico e i giovani che emigrano, orsi e lupi nei boschi che travolgono rapporti secolari con l’ambiente, servizi sempre più concentrati nei centri maggiori, nodi viari fermi al palo da anni e collegamenti carenti con l’avanzata inesorabile del commercio on line e negozi che spariscono complicando la vita nei centri abitati più decentrati. Di alcuni ce ne siamo occupati più volte, e l’impegno continua. La contro prova del buon lavoro fatto da “Il Melo” in questi anni è la numerosa partecipazione di gente alla festa voluta dall’Editore a Cles con autorità e la presenza di collaboratori, inserzionisti e sponsor: figure queste ultime che nei vari ambiti hanno contribuito a creare l’apprezzamento che ci è stato riconosciuto e che costituisce il maggiore stimolo per andare avanti. “Il Melo” è atteso mese dopo mese in tante case delle nostre valli e questo “è il complimento più bello!”

Dieci anni da festeggiare guardando avanti

Piazza piena a Cles con persone assiepate in piedi: è davvero stata un successo la festa per i dieci anni de “il Melo”, con autorità, ospiti, collaboratori, sponsor ed inserzionisti che numerosi hanno accolto l’invito dell’Editore Paolo Leonardi a festeggiare insieme l’anniversario. Non poteva esserci esordio migliore della neonata “Piazza Luigi De Campi”, l’ampio andito davanti a palazzo assessorile così ‘battezzato’ nei giorni scorsi dal Consiglio comunale.

In prima fila due figure di riguardo, don Fortunato Turrini, il decano dei nostri collaboratori, e Fabrizio da Trieste, il più popolare ed affermato poeta noneso vivente.

Accanto a loro l’arcivescovo emerito di Trento, mons. Luigi Bressan, il sindaco di Cles Ruggero Mucchi (qui anche come padrone di casa), il consigliere provinciale Daniele Biada, il primo cittadino di Ville d’Anaunia, Samuel Valentini, l’assessore alla cultura della Comunità Val di Non, Virginia Poda e i giornalisti Paolo Magagnotti e Waimer Perrinelli, direttori rispettivamente dei mensili “Giudicarie News” e “Valsugana News”. Con queste testate “Il Melo” sta avviando un coordinamento tra territori per rappresentare al meglio e con maggiore autorevolezza le problematiche comuni delle valli trentine nei confronti con la Provincia.

Nessun trionfalismo ma solo numeri e dati quelli portati dall’Editore Paolo Leonardi che, supportato dalla famiglia, da operatore finanziario ha avviato questa nuova esperienza. “Non era e non è il mio mestiere ma siamo ancora qui dopo due lustri e l’avventura continua” – ha detto ripercorrendo le motivazioni che l’avevano determinato a reinventare “Il Melo”. “Dare un’informazione libera ed indipendente attraverso fonti selezionate e oggettive, costituisce oggi una rarità. In un contesto dove tutti si urlano addosso, dove parlare di normalità crea imbarazzo e dove assumere un comportamento rispettoso delle persone e delle cose è considerato strano, noi cerchiamo di assumere un ruolo informativo concentrandoci sui fatti senza voler dare lezioni a nessuno e nemmeno dare una lettura di parte a ciò che è accaduto e sta accadendo”. Una voce libera che arricchisce il territorio e che nel corso degli anni è cresciuta in autorevolezza grazie a testi scritti e pensasti da persone competenti ed esperte nei vari campi trattati dalla testata. “Un merito da condividere – ha concluso l’Editore – con il CdR, collaboratori, gli sponsor e inserzionisti ed uno staff che va dal direttore al coordinatore fino al responsabile della consegna porta a porta”.

Non sono stati solo anni di rose e fiori ma anche difficili superati da una parte dalla determinazione dell’Editore e dall’altra dalla convinzione che il mensile così come confezionato era ed è utile per la valle e per il territorio.

Questo in fondo è ciò che ci ha portati a questo traguardo e la base della volontà di continuare” – ha concluso il direttore Giacomo Eccher che pure ha ringraziato collaboratori e inserzionisti. Introdotti da Giorgio Bergamo, sono seguiti i vari interventi a partire dai giornalisti Perrinelli e Maganotti, il consigliere provinciale Daniele Biada (che ha portato i complimenti della vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa), l’assessore della Comunità di valle Virginia Poda, i sindaci Ruggero Mucchi e Samuel Valentini e quindi, in rappresentanza degli inserzionisti Aldo Angeli (fondatore della Angeli idraulica e Idroforniture di Cles).

In occasione dell’anniversario per i dieci anni del giornale “Il Melo” abbiamo deciso di ampliare la nostra attività editoriale con la pubblicazione di libri, con l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e i nostri valligiani più meritevoli perché siano conosciuti dalle future generazioni. Siamo partiti con due volumi importanti: Storia delle valli del Noce e L’antologia di Fabrizio da Trieste.


Storia delle valli del Noce, raccontata da don Fortunato Turrini su Il Melo

Guardando indietro a tutto quanto abbiamo scritto su “Il Melo” in questi 10 anni, una rubrica molto importante è stata la “Storia delle nostre valli”, curata fin dall’inizio da don Fortunato Turrini, profondo conoscitore del nostro territorio e della nostra storia. In questo primo nostro libro abbiamo voluto riprendere tutti gli articoli di questa rubrica, che troverete qui in ordine temporale di pubblicazione e divisi in due categorie principali: una prima sezione con racconti di vicende storiche, dal medioevo alle guerre mondiali, agli anni delle emigrazioni fino alla costruzione della diga di S. Giustina. La seconda parte invece ha un tema più religioso e legato alle tradizioni, ci racconta la storia delle chiese, dei santi e delle sagre dei nostri paesi.

Con questo libro vogliamo ricordare sia le difficoltà affrontate nel passato, sia i momenti festosi, ma soprattutto ricordare tutto quello che è stato fatto dai nostri valligiani con molta fatica, sacrificio e lungimiranza, e che oggi ci ritroviamo. Siamo gente che bada più al fare che al raccontarsi, ma che di storia ne ha proprio tanta e se non ci attiviamo velocemente per tramandarla ai nostri giovani, andrà tutta nel dimenticatoio.


L’antologia di Fabrizio da Trieste

Con oltre sessant’anni di produzione poetica e un migliaio di testi, Fabrizio da Trieste è il più importante poeta noneso. Un personaggio di grande sensibilità, capace di trasferire attraverso emozioni uniche il suo legame con i territori che lo hanno ospitato, privilegiando la sua terra d’origine, la Val di Non. Nei suoi versi racconta della nostra storia, della natura, dell’amore, dei ricordi di cari amici.

È un poeta completo, che riesce a passare dal narrare sentimenti profondi a testi scherzosi e satirici, dalla nostalgia, e talvolta malinconia, alla gioia e all’amore, dalla natura alla vita di tutti i giorni.

Questa antologia vuole essere un viaggio nella storia di Fabrizio da Trieste, che ripercorre le lingue dei luoghi in cui ha vissuto e quelle imparate grazie alle sue amicizie. Abbiamo selezionato le sue migliori poesie e le abbiamo divise in 18 sezioni, una per ogni lingua o dialetto, noneso, solandro, trentino, italiano e molti altri.

Vuole essere inoltre la celebrazione di una vita dedita alla poesia, un giusto riconoscimento ad un nostro importante valligiano, perché rimanga alle future generazioni e sia per loro di ispirazione e motivazione. Come scrive Fabrizio da Trieste in una sua poesia: Sarén zà morti e mi canterò ancora / le rime mie co’ la me’ vóze fonda, […]. E sentirò la vóze mia lontana, / vegnir da boche che no l’è la mia, / per dirme che l’è bèl vìver ‘na vita / per po’ rivìver co la so’ poesia.

Oltre ai testi scritti, abbiamo realizzato alcuni video di Fabrizio da Trieste che interpreta le sue poesie più celebri e premiate, come La me val, La vècla fontana, Mosa e panada, Còntre. Inquadrando con il cellulare il QR code in fondo alla poesia potete accedere ai video. All’inizio del libro, inoltre, un altro QR code rimanda al sito del giornaleIl Melo”, dove troverete registrazioni audio di poesie di questo volume recitate da Fabrizio da Trieste.

Giacomo Eccher