Da zero a 100 e ancora tanto da raccontare!

Da zero a 100 e ancora tanto da raccontare!

… la svolta!

Da zero a cento… è questo il leit motiv che con soddisfazione usiamo per il nostro consueto dialogo di prima pagina con i lettori. Non si tratta di auto celebrazione o di civetteria – che pure potrebbe starci per un mensile nato quasi dal nulla in un periodo non facile per la carta stampa – ma di rendere conto alla comunità dei lettori di un percorso che a noi ha dato buone soddisfazioni e che, i fatti lo dimostrano, è ben accolto nelle famiglie delle nostre valli.

L’avvio non è stato facile… ma mese dopo mese grazie anche all’incoraggiamento dei nostri lettori, siamo andati avanti fino a …cento: quota simbolo ma che non è un traguardo, piuttosto uno step doveroso per riflettere  e quindi rilanciare la corsa verso altri traguardi. Senza porre limiti perché le idee all’Editore ed alla Redazione non mancano…

La forza de “il Melo” sono i collaboratori che a vario titolo hanno preso parte a questa avventura, ed è pertanto doveroso ricordarli uno ad uno come facciamo nelle pagine che seguono. Così come vanno ringraziati tutti coloro che in questi anni, con le loro inserzioni e le promozioni commerciali, hanno sostenuto il mensile consentendo a “Il Melo” di andare in stampa mese dopo mese, senza mai perdere un colpo nemmeno nei durissimi mesi della pandemia da Covid 19 e dei lockdown che ne sono seguiti.

Una crescita che ha via via interessato un territorio sempre più ampio partendo dalla iniziale Valle di Non e quindi approdando in Rotaliana (prima Mezzolombardo ed ora pure Mezzocorona) e da inizio 2022 all’intera valle di Sole, diventando così il Mensile del Noce, dalla sorgente alla foce…

Tutto questo capita in una fase particolare per il nostro Paese con il ritorno dopo anni di un chiaro governo politico che segue gli anni dei tecnici e di coalizioni disomogenee dove le forze politiche puntavano a stopparsi a vicenda. Una vera ‘svolta’, da qualsiasi parte la si guardi, e per questo le attese sono alte.

Ogni giorno leggiamo di proposte per attutire l’effetto devastante che sta avendo l’aumento del prezzo dell’energia su famiglie e imprese: sussidi generalizzati, nuovi meccanismi di formazione del prezzo dell’energia elettrica, ipotesi di auto-regolamentazione nel consumo domestico e nelle aziende, dove possibile. Interventi utili che però non incidono nel lungo periodo e per una soluzione di futuro.

I cittadini si attendono giustamente che il nuovo Governo di Giorgia Meloni – tra l’altro con la novità di essere la prima donna a guidare in Italia un Esecutivo – faccia qualcosa subito e di concreto in grado di tamponare la situazione ma anche di aprire la strada a soluzioni di lungo periodo e che possano dare tranquillità alle famiglie ed alle imprese per il loro e nostro futuro.

Finora infatti l’attenzione è stata posta su interventi assistenziali di breve termine che però hanno scarsa efficacia e che, come detto, non possono continuare in eterno. L’energia infatti serve tutti i giorni per le abitazioni, le persone, le imprese, il lavoro. In una parola … per vivere.

Il tutto con sullo sfondo – ma non troppo – la transizione ecologica verso fonti alternative al gas i cui tempi però sono lunghi mentre continua, e non si vede la fine, la guerra in Ucraina. La speranza di una pace giusta è avvolta nelle nebbie delle tensioni tra stati e blocchi, ed aleggia il pericolo di escalation e che il conflitto sfugga di mano. “Il grido della pace è oscurato dalla retorica bellica e dall’indifferenza” – ripete invano papa Francesco. Speriamo non ancora per troppo tempo.

Giacomo Eccher