Il lago scomparso della Predaia

Il lago scomparso della Predaia

Da “Torrenti e alluvioni nelle Leggende Trentine”

Ciao, oggi vi racconterò la leggenda di una misteriosa sparizione…quella di un lago! Siete curiosi? Questa sparizione avviene in una località che si trova nel cuore della Val di Non, l’altopiano della Predaia.

La Predaia, offre meravigliosi panorami sulle montagne circostanti, dalle Dolomiti di Brenta alla catena delle Maddalene e lì un tempo c’era anche un bel laghetto, dove pecore e pastori portavano i loro greggi a rinfrescarsi.

Come vi dicevo questa è la leggenda che narra di un pastore che con il suo gregge si stava recando al laghetto però una pecorella, forse troppo felice di potersi avvicinare e dissetarsi gli sfuggi e corse a buttarsi nell’acqua; purtroppo la seguirono, all’oscuro del pericolo, tutte le pecore del gregge che una dopo l’altra annegarono senza che il povero pastore potesse intervenire in alcun modo pur cercando disperatamente di fermarle.

Il pover’uomo, rimasto senza pecore, si arrabbiò con quel suo animale incosciente che per prima si era tuffata portando con sé tutte le altre ma…soprattutto se la prese con il lago.

Perché acqua ti sei messa proprio qui! Non potevi essere in un altro luogo a procurare dolore a qualcun altro? Tutte le mie pecore ora per colpa tua sono morte! Cosa farò ora? Come potrò mantenere la mia famiglia senza di loro, di cosa vivremo?” – e mentre pronunciava queste parole arrabbiatissimo, lanciò il suo bastone proprio nel mezzo del lago. L’acqua si mise a gorgogliare e sussurrare “andrò a Taio e Taina, per far pan e farina…andrò a Taio e Taina, per far pan e farina…”.

E poi iniziò a trasformarsi in vapore e piano piano, il piccolo laghetto sparì del tutto.

Ecco il lago non c’era più, proprio come aveva desiderato il pastore. Spaventato il pastore tornò a valle per raccontare a tutti cosa gli era successo; arrivato però a Taio, vide tutta la gente del paese lungo le strade e stavano tutti andando verso la roggia, un piccolo corso d’acqua che però aveva sempre poca forza ed era impiegato per l’irrigazione e l’alimentazione del mulino con scarsi risultati.

Ma che succede?” – si chiese il pastore – “perché stanno tutti andando proprio lì? Non è poi così bello e interessante vedere quel piccolo ruscelletto che scende tra i sassi e prova a far girare la ruota del mulino!

E così il pastore seguì tutti gli abitanti di Taio e lungo il cammino, agli amici, raccontò la sua brutta avventura e come aveva perso il suo gregge.

Il povero pastore nel raccontare piangeva disperato per la perdita delle sue pecorelle e di come il lago fosse misteriosamente sparito in una nuvola di vapore. Durante il racconto però, non disse nulla della sua rabbia verso il lago né di quello che le acque avevano mormorato prima di sparire.

Tutti lo ascoltarono ma più si avvicinavano al piccolo ruscello più tutti erano in agitazione e non per quello che il pastore stava raccontando!

Quando anche lui arrivò sull’orlo del ruscello e guardò…la sua meraviglia fu grandissima; al posto del ruscelletto usciva dalla montagna dell’acqua bella, fresca e pulita che sembrava un fiume in piena.

Tutti si guardavano chiedendosi da dove venisse quell’acqua ed era così tanta e forte ma il pastore…lo sapeva!

Il pastore infatti, appena vide quello spettacolo si ricordò che prima di scomparire su alla Predaia, l’acqua del lago offesa dalle frasi del pastore, aveva sussurrato delle parole e si ricordò quali erano “…a far pan e farina…andrò a Taio e Taina a far pan e farina…

Ecco!” – pensò il pastore, ecco dov’era andata tutta l’acqua del laghetto; aveva lasciato i verdi prati della Predaia per sempre e ora avrebbe invece arricchito Taio i suoi dintorni, i mulini e tutte quelle botteghe che funzionavano grazie alla forza dell’acqua.

Tutti gli abitanti erano felicissimi avrebbero avuto delle ottime raccolte di frutta e verdura e anche il loro lavoro sarebbe andato meglio con tutta quella ricchezza d’acqua.

Il pastore si nascose dietro ad alcune pietre in riva al ruscello ormai divenuto un bel ruscello in piena e decise di non dire a nessuno ciò che le acque del lago gli avevano sussurrato; aveva paura che gli altri pastori si arrabbiassero con lui perché erano rimasti senza il laghetto in Predaia, che dava ristoro con le sue fresche acque a loro e ai loro greggi.

Cosi tutto quello che era successo rimase un segreto tra il pastore, la Predaia… e questa leggenda che vi ho narrato.

Nicoletta Moretti