Alla guida non c’é limite… alla sicurezza!

Alla guida non c’é limite… alla sicurezza!

La Tutela Legale nel Castello di Axirè

Nel numero di gennaio de “Il Melo” abbiamo trattato del tema afferente alla tutela legale e di come Axirè avesse da subito ritenuto imprescindibile beneficiare di un rapporto diretto con una compagnia specializzata nel settore. Questa scelta ci consente di poter contare su di un’assistenza legale di valore a favore di tutti i nostri Assicurati nella gestione di qualsiasi rischio. Tutela Legale Spa, questo il nome del nostro partner, ci ha particolarmente colpito per la sua indipendenza, fondamentale quando si tratta di tutelare unicamente gli interessi di un nostro Assicurato, esercitando i pieni diritti di agire anche nei confronti di qualsiasi altra compagnia che non volesse assumersi le proprie obbligazioni contrattuali.

Per tutti questi buoni motivi, la tutela legale è entrata nella vita quotidiana all’interno del castello di Axirè e per quanto venga trattata in ogni ambito, dalla vita privata all’attività aziendale, dalla professione dell’artigiano o del commerciante a quella del medico o dell’ingegnere, riteniamo che il rischio della circolazione stradale sia quello decisamente più importante per le implicazioni alquanto inquietanti che possono comportare. Ogni qualvolta si tratta di mettere in copertura un nuovo veicolo, non perdiamo mai l’occasione per ricordare che nel contratto obbligatorio, definito comunemente Rca (Responsabilità Civile Autoveicoli), non sono mai previste le spese per un’assistenza legale e che una responsabilità penale, con i costi che ne possono derivare, non hanno nulla a che vedere con una Rca.

Per questo con Stefano Buraglio, Direttore Generale di Tutela Legale Spa, cerchiamo di comprendere meglio il tutto, partendo dal rischio penale proprio in tema di circolazione stradale.

Cos’è successo con la legge 41 del 2016 e perché è importante conoscerla?

Si tratta di una Legge fortemente voluta dalle associazioni delle vittime della strada, nata sulla scia dell’indignazione per il ripetersi di drammatici episodi di cronaca. La Legge è nata con lo scopo di punire severamente chi si mette alla guida di un veicolo in stato di ebrezza o sotto l’effetto della droga, causando la morte di innocenti. Tuttavia, il risultato è che questa Legge, oltre ad inasprire le pene già previste per queste gravissime condotte, interviene severamente anche in casi più lievi, per esempio nel caso di lesioni alla persona, dove è previsto che parta un procedimento penale se la prognosi per il ferito è superiore ai 40 giorni.

In passato, in questi casi il procedimento penale scattava solo a seguito della querela della persona che aveva subito i danni, oggi invece il processo parte d’ufficio. Di fatto, è sufficiente una banale distrazione al volante, magari da parte di chi ha sempre guidato con assennatezza e prudenza, per finire a processo con l’accusa di lesioni stradali o, peggio, omicidio stradale, reato per il quale la pena può prevedere fino a 18 anni di carcere.

A ben vedere, possiamo affermare che questa Legge non si è limitata a punire severamente le fattispecie più gravi (appunto lo stato di ebrezza o l’uso di stupefacenti), ma finisce per punire con altrettanta severità anche chi, guidando con tutta la prudenza del mondo, può aver causato un incidente per una banale distrazione.

La casistica dimostra che conducenti “per bene”, magari per banali distrazioni, finiscono col causare ferimenti (se non addirittura l’uccisione) di altri e si trovano nella necessità di doversi difendere in tribunale per non finire in carcere. Abbiamo gestito di recente un caso che riguardava una mamma che, mentre portava a scuola i suoi tre figli, ha investito un pedone causandogli un ferimento piuttosto serio: rischia una pena severa, sproporzionata rispetto ai danni effettivamente provocati ed alle cause che hanno generato l’incidente.

La Legge prevede inoltre che, qualunque sia la pena detentiva inflitta (anche se sospesa con la condizionale), scatta in automatico la revoca della patente per un minimo di 5 anni. Insomma, un altro bel danno per chi già patisce il peso di aver provocato un ferimento o un lutto.

Come interviene una polizza di tutela legale in questi casi?

Si tratta di una polizza che può essere stipulata per uno o più veicoli di proprietà, o per tutti quelli dell’intero nucleo familiare, e che rimborsa all’Assicurato tutte le spese legali che deve sostenere per difendersi in un processo penale, quale il caso dei reati previsti da questa Legge. Rimborsa infatti le spese degli avvocati difensori (che per Tutela Legale Spa sono quelli di fiducia degli Assicurati, cioè da essi stessi scelti liberamente), dei periti e tutti i costi processuali. Si tratta infatti di spese che non vengono mai rimborsate dalla controparte e che facilmente superano i € 10.000 (basti pensare ai costi di alcune perizie particolari e complesse, ma certamente decisive ai fini difensivi).

Che caratteristiche deve avere una buona polizza di tutela legale?

Credo che anzitutto debba garantire la libera scelta del legale; nel processo penale l’assoluta fiducia tra l’imputato e il suo Legale è elemento decisivo e cruciale. Inoltre, deve essere facilmente comprensibile e poter offrire la scelta tra diversi livelli di massimale. Infine, credo che l’estensione di coperture agli ambiti amministrativi, contrattuali ed il rimborso di perdite economiche che l’Assicurato possa subire, sia un elemento vincente e distintivo. L’estensione amministrativa serve per i ricorsi legati alla patente (sospensione, ritiro, revoca), quella contrattuale per garantirsi assistenza legale in caso di controversie con meccanici, carrozzieri, etc… e quella di perdite pecuniarie per il rimborso delle spese di traino, recupero punti della patente e diaria per la sospensione della patente stessa.

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