Da grande voglio fare la veterinaria

Da grande voglio fare la veterinaria

Intervista alla dott.ssa Melania Dallago

Da questo mese “Il Melo” ospita una nuova rubrica dedicata agli animali. Riprende così il filo con un mondo, quello dei piccoli amici a quattro zampe, che in passato ci aveva accompagnato a lungo con grande interesse ed apprezzamento dei lettori.

Titolo della pagina è “La specialista veterinaria informa” per scoprire insieme segreti, bellezza e peculiarità del mondo animale. A curarla è una giovane professionista del settore, la dottoressa Melania Dallago, che  rientra a Cles dopo 14 anni di crescita professionale nei più grandi centri veterinari presenti in Europa e in Inghilterra.  In questo numero, il primo di una serie che contiamo possa essere molto lunga, impariamo a conoscerla con una breve intervista.

Per parte mia a nome della Redazione e dell’Editore le esprimo il più cordiale benvenuto nella famiglia de “Il Melo”.

(Giacomo Eccher)


Da quando volevi fare la veterinaria?

Ho sempre desiderato diventare veterinaria, sin da quando ero piccina. È interessante il fatto che in molti risponderebbero a questa domanda come me: per tanti colleghi, infatti, la medicina veterinaria è una vera e propria vocazione. Crediamo fortemente in questa professione e il nostro lavoro difficilmente finisce quando, di sera, chiudiamo la clinica o l’ambulatorio. Ci accompagna per la maggior parte del tempo.

Quale è stato il tuo percorso di studi?

È stato un viaggio lungo e impegnativo in cui, passo dopo passo, mi è diventato sempre più chiaro quanto mi entusiasmi studiare questa materia e apportare il mio contributo alla scienza. Perciò non è mai stato sofferto. Dal terzo anno accademico ho iniziato a lavorare nel dipartimento di chirurgia all’università di Bologna, ateneo in cui mi sono laureata con lode nel 2013. In seguito ho intrapreso un internship, poi ho fatto parte del dipartimento di ortopedia in un’università in Belgio e un altro internship in Inghilterra. Dopo quattro anni all’estero sono rientrata in Italia, prima a Torino, dove nel 2021 mi sono specializzata in chirurgia con il massimo dei voti, e dopo a Cremona per un master in ortopedia. Attualmente sono impegnata in un dottorato nel capoluogo piemontese e un dottorato in Belgio.

Di cosa ti occupi principalmente?

Tornando a quando ero piccola, non mi sarei mai immaginata chirurga da adulta, considerato che la sola vista del sangue mi impressionava. Invece eccomi qua: ora mi occupo di chirurgia specialistica sia dei tessuti molli – come la chirurgia addominale, toracica, plastica e oncologica – sia dei tessuti duri, quindi ortopedia e traumatologia veterinaria (per esempio: trattamento di fratture, rottura dei legamenti crociati, displasie..). Ad oggi conto complessivamente più di 2000 interventi specialistici. Inoltre sono appassionata di chirurgia mini invasiva, argomento che affronteremo in un altro articolo in quanto risulterebbe riduttivo riassumerlo in poche righe. Infine scrivo articoli scientifici per riviste specialistiche internazionali, approfondimenti che poi presento ai congressi italiani o europei.

Dove lavori?

Lavoro in una decina di strutture veterinarie in Trentino, Alto Adige e Veneto. Inoltre l’anno scorso mi è stato proposto di diventare ortopedico part-time e collaboratore scientifico all’università di Ghent, in Belgio, primo ateneo veterinario a livello mondiale. È un grandissimo onore collaborare con questa prestigiosa istituzione universitaria, insegnare a studenti e specializzandi, avere la responsabilità della gestione di casi molto complessi riferiti da cliniche e colleghi stimati.

Quale è stata la tua sfida più grande nel mondo lavorativo?

Continuare a credere nel mio obiettivo e a scommettere su me stessa, anche quando ciò significava prendere decisioni difficili, investire energie e risorse senza risparmiarsi, compiere sacrifici. Il senso di realizzazione che provo oggi è il riflesso e la concretizzazione di questi sforzi.

Che consiglio daresti ai giovani che devono intraprendere un percorso di studio o lavorativo?

Attualmente il mondo offre innumerevoli opportunità in ogni settore.

La nostra fortuna, e ancora di più per le generazioni future, è la possibilità di fare ciò che più ci rende felici o che ci intrighi.

L’istruzione è ormai “globalizzata”, addirittura raggiungibile e fruibile mentre si sta seduti davanti allo schermo di un computer. Non mancano, quindi, le possibilità e in ogni campo c’è un universo ancora da scoprire.

Sta a ognuno di noi decidere quale strada prendere, la chiave è fare ciò che ogni mattino ci dia un motivo per andare a lavoro con il sorriso.

Non nego che a volte, soprattutto all’inizio, sia necessario stringere i denti e non arrendersi alle prime difficoltà. In questi casi è importante ricordare il proprio obiettivo.

Ogni sforzo verrà ricompensato.

Roosevelt disse: Credi di potercela fare e sarai già a metà strada”.

Prossimi obiettivi?

Scrivere per la vostra rivista, per tornare in contatto con la mia gente.  

Melania Dallago, laureata in Medicina Veterinaria a Bologna nel luglio del 2013 con Lode dopo due anni di internato in chirurgia e anestesiologia degli animali da affezione affiancando il Prof. Luciano Pisoni. Dopo la laurea vince una borsa di approfondimento tesi all’estero. Parte quindi per l’università di Ghent (Belgio) per 3 anni dove completa i sei mesi di approfondimento tesi nel dipartimento di ortopedia, vince una posizione per un Rotating Internship di 14 mesi, che porta a termine, per poi tornare nel dipartimento di ortopedia e collaborare nell’attività didattica, chirurgica e di ricerca nel campo delle cellule staminali (Tutors: Prof Bernadette van Ryssen, Prof Sylvie Daminet). Torna in Italia per qualche mese e affianca il Dott. Tommaso Nicetto in una clinica di referenza per l’ortopedia e neurologia in provincia di Vicenza (Clinica veterinaria Pedrani). In seguito si iscrive al Royal Veterinary College e lavora sei mesi in Inghilterra in una clinica ortopedica veterinaria inglese specializzata in protesica (Tutor: Prof. Noel Fitzpatrick, Fitzpatrick Referrals).

Rientra in Italia nel 2017 dove vince una posizione per un dottorato di ricerca all’università di Bologna. Vince inoltre una posizione per una scuola di specializzazione di 3 anni in chirurgica a Torino (Tutors: Prof. Bruno Peirone, Prof. Paolo Buracco), e si specializza con un voto di 70/70 e dignità di stampa a ottobre 2020. Completa inoltre un master di ortopedia a Cremona, ottenendo una certificazione europea.

È membro fondatore di IVORE, è relatore a congressi nazionali/internazionali e autore di articoli e case reports di riviste internazionali. Dal 2017 ad oggi lavora come free-lance in ortopedia e chirurgia dei tessuti molli in Trentino-Alto Adige, Veneto e Emilia-Romagna su una decina di strutture. Esegue interventi di ortopedia, artroscopia, chirurgia addominale, toracica e mini-invasiva. Ad oggi conta più di 2000 interventi specialistici eseguiti come primo chirurgo. Dal 2020 è ortopedico e collaboratore scientifico all’università di Ghent ed è impegnata in un dottorato congiunto tra l’università di Ghent e l’università di Torino.

Giacomo Eccher