Buone pratiche per il compostaggio domestico
In Val di Non nel 2019 si è raccolto con il servizio porta a porta ben 2.273 tonnellate di rifiuto umido. Ogni famiglia può gestire questa frazione di rifiuto anche attraverso il compostaggio domestico, purché il processo risulti controllato, con l’utilizzo delle diverse metodologie (quali cumulo, concimaia, casse di compostaggio, composter, ecc.) in relazione alle caratteristiche qualitative e quantitative del materiale da trattare (frazione organica e vegetale), tenendo conto delle distanze tra le abitazioni allo scopo di non arrecare disturbi ai vicini e non dare luogo ad emissioni di cattivi odori. Il requisito fondamentale è disporre nella propria abitazione di un giardino, un orto, un parco o comunque un luogo all’aperto. Per evitare comunque problemi (soprattutto di vicinato), è necessario mantenere la distanza minima dai confini di 2 metri prevista dall’art. 889 del codice civile ed è consigliabile mantenere una distanza di 10 metri da porte o finestre delle altrui abitazioni limitrofe, con tutte le precauzioni del caso, allo scopo di non arrecare disturbo al vicinato.
Per ottenere un buon compostaggio bisogna seguire delle semplici regole:
- Preparare una scorta di legno sfibrato, ad esempio gli scarti di potatura del giardino o lo scarto del taglio della legna; il legno sminuzzato ha una maggiore superficie di contatto con il rifiuto umido e con i microbi.
- Procurasi un composter o costruirselo con queste caratteristiche: deve avere due grandi aperture una in alto per il carico, la miscelazione ed i rivoltamenti, una in basso per lo scarico del compost finito; importanti sono anche le fessure laterali per l’ossigenazione.
- Disporre sul fondo del composter uno strato di circa cinque centimetri di legno triturato, che assorbe un’eventuale perdita di percolato del rifiuto “umido”.
- Non appoggiarlo direttamente sulla terra, ma su un bancale di legno coperto da una rete metallica a maglie strette che ha la funzione di impedire l’accesso agli animali e di favorire la circolazione dell’aria.
- Fare una miscelazione tra i residui organici e la matrice lignocellulosica: un litro di “umido” abbisogna di almeno mezzo litro di legno. Se il rifiuto è particolarmente bagnato, oppure nella stagione invernale è bene aumentare la quantità di legno fino a un rapporto uno ad uno.
- Prima di chiudere il composter è bene coprire la superficie della massa con la quantità di legno che si prevede di adoperare la volta seguente. Questa operazione tampona gli odori e limita il richiamo di insetti.
- Una volta in settimana il materiale va rivoltato con l’aiuto di una forca in modo da rendere più omogenea la massa e arieggiarla a fondo.
Denis Coletti (geom. Servizio Tecnico e Tutela Ambientale Comunità Val di Non)
Silvano Dominici– Presidente Comunità della Val di Non