Tres – Un cippo ed un’edicola che raccontano due storie lontane
Percorrendo da anni per recapitare porta a porta “il Melo” tutte o quasi le strade e stradine dei cento agglomerati piccoli e grandi della valle di Non, Ilario Dalpiaz, spesso si imbatte in particolari curiosi che ci segnala. Uno di questi è il cippo ‘mozzato’ posto lungo la strada provinciale che collega Taio a Tres in un piccolo slargo poco prima dell’abitato. Il cippo mozzato – si è chiesto Dalpiaz – è indicativo di un soldato vittima di morte violenta e merita saperne di più anche perché sono molti quelli che transitano in quel luogo e vi fanno sosta e notando il cimelio vorrebbero conoscerne la storia.
Storia che in parte è impressa sul cippo.
Protagonista e vittima di questa vicenda è il sergente maggiore Sante D’Ettore nato il 1° novembre 1907 e morto l’8 novembre 1931, evidentemente in loco. Il militare era in forza al V° Reggimento Artiglieria Pesante Campale ma cosa ci faceva in valle di Non in quell’anno?
Non certo per le grandi manovre militari che si svolsero in zona nell’novembre 1935, quattro anni dopo.
“Quello che è certo è che il sergente maggiore D’Attore come riporta l’iscrizione è morto a Tres ma di lui non c’è traccia nel cimitero del paese. Quasi certamente i commilitoni lo hanno riportato nel paese d’origine probabilmente nel sud Italia” – ci racconta Mario Corazzolla dopo aver interpellato i responsabili del locale gruppo alpini, Del cippo infatti se ne curano saltuariamente le Penne Nere del paese.
Come detto nell’novembre 1931 in valle di Non non risultano esserci state manovre militari (quelle ‘grandi’ volute da Mussolini in previsione di un possibile confronto con la Germania nazista con al quale poi finirà alleato ci saranno quattro anni dopo, sempre in novembre, NdR) – per cui rimane il mistero di cosa ci facesse un sottufficiale del V° Reggimento di Artiglieria pesante campale a Tres?
A quanto risulta infatti il militare sarebbe morto travolto dalla ruota del grosso cannone che stavano facendo risalire (o forse scendeva) la vecchia strada tra Tres e Taio. E non si sa nemmeno con quale traino, muli o camion militare?
Questa vecchia carreggiata, ora usata quasi esclusivamente da mezzi agricoli, è denominata “Strada del Ciapitel del Cassiano” per un’edicola in muratura con una Madonnina incorniciata in un profilo di marmo bianco posizionata lungo il tracciato in prossimità del raccordo con altre stradine secondarie. Il capitello è poi diventato toponimo, come riporta il Dizionario Toponomastico Trentino per il territorio di Tres curato nel 1994 dal maestro Piergiorgio Comai, di Vervò, Il toponimo – scrive il Comai nel Dizionario – ricorda il nome di un carrettiere, Cassiano Zadra, che fece costruire il capitello dopo essere stato ‘graziato’ dopo essere stato ferito da un torello che trasportava. La scritta dice “A rio dolo pietosa/fiaccò la speme il dardo /Candida mole esulta /ai figli e ai tardi nepoti /il cielo arrida. Cassiano Zadra 1912”