Peter Facinelli da Revò a Hollywood Orgoglioso delle origini della sua famiglia
Il sogno americano prima come attore poi anche come produttore, sempre orgoglioso delle radici ‘tirolesi’ a Revò, in val di Non. Tanto da adoperarsi direttamente per conservare ‘in famiglia’ la proprietà della vecchia casa, che ha voluto riacquistare di recente perché resti come era nei suoi ricordi di fanciullo.
Parliamo di Peter Facinelli attore che ha raggiunto il successo presso il grande pubblico con la serie «Twilight», film del 2008 sulla saga dei vampiri. Ora oltre a recitare è anche un affermato produttore televisivo e di soggetti per il grande schermo.
La storia della famiglia di Peter, occhi azzurri e fisico atletico, è complessa e affascinante: il nonno paterno fu costretto a lasciare la propria terra per cercare una vita migliore in America, per poter provvedere economicamente ai bisogni della famiglia, tornando saltuariamente a visitare moglie e figli. Il padre Pierino di Revò cameriere a Mahnattan e la madre Bruna, di una famiglia di costruttori edili (grattacieli) originaria di Spormaggiore si sono conosciuti in America a un matrimonio.
Peter è nato a New York nel 1973.
Di carattere molto timido, da bambino non ha mai avuto il coraggio di partecipare a corsi di recitazione, nonostante fosse questo il suo sogno nel cassetto. Coraggio che ha trovato invece al college, dove studiava per diventare avvocato. Ha deciso di mettersi in gioco, provare a recitare per poter finalmente avvicinarsi alla sua massima aspirazione, quella di diventare un attore. Peter ha recitato in parecchi film e show televisivi, ma a consacrarlo al pubblico mondiale è stato il ruolo del patriarca della famiglia Cullen, Carlisle Cullen nel film del 2008 «Twilight», che ha dato il via alla serie.
Con lui abbiamo avuto un ‘incontro’ da remoto con interprete la cugina americana Dolores Facinelli, che ho incontrato nella casa a Revò dove risiedono i genitori Cornelio e Cornelia (zii di Peter) quando sono in Italia, Il tutto grazie i buoni uffici dell’amico di famiglia Francesco Valorz.
“Peter non parla italiano ma comprende il nones e lo parla anche” – ci precisa la cugina introducendo il dialogo a distanza. L’attore, in questi mesi impegnato in una postproduzione in California, si è prestato volentieri alle domande confermando una gentilezza ed una disponibilità che tanto aveva sorpreso a Revò i compaesani l’ultima volta che era arrivato in paese per la coscrizione della figlia maggiore Luca Bella.
Quali ricordi hai di Revò, inclusi i tuoi primi anni trascorsi lì?
Sono stato a Revò solo poche volte. I miei primi ricordi sono di quando giocavo nella soffitta aperta di mio padre nella sua casa in val di Non. Avevo circa 12 anni all’epoca. La casa è una casa di famiglia in cui lui è cresciuto. È stata della famiglia per generazioni. Ricordo anche i miei Coscritti. Ho partecipato a quello quando stavo per compiere 19 anni: costruire l’arco, portare la statua della Madonna, la festa. È stato un periodo bellissimo e un ricordo che custodisco.
Attualmente pratichi qualche tradizione tirolese (*) con i tuoi figli?
Anche i miei figli hanno partecipato alla festa dei Coscritti. La mia figlia maggiore, Luca Bella, ha partecipato con i coscritti del 1997 quando aveva 19 anni. Purtroppo, la mia figlia di mezzo, Lola, non ha potuto partecipare perché il suo anno è stato durante il Covid. La mia figlia più giovane, Fiona, è entusiasta di andare l’anno prossimo a partecipare alla sua coscrizione.
Quali sono i tuoi cibi tirolesi preferiti?
Il mio cibo tirolese preferito è la polenta con salsicce e crauti. Crescendo, ero un po’ imbarazzato a invitare amici a casa quando mia madre la preparava. La polenta era un cibo straniero, diverso da quello che mangiavano gli americani. Ora è in tutti i ristoranti come una prelibatezza. I tirolesi erano avanti coi tempi.
Hai ancora legami a Revò?
Ho famiglia a Revò, sì. E abbiamo una casa di famiglia lì. E il mio cuore apparterrà sempre lì come un luogo da cui proviene la mia famiglia.
Hai intenzione di tornare per visite?
Sì. L’anno prossimo abbiamo in programma di tornare. Le mie sorelle hanno entrambe figli che faranno i Coscritti l’anno prossimo. E anche io. Quindi tutta la famiglia sta pianificando di andare e festeggiare e godersi la festa e la città natale di mio padre. Di recente abbiamo acquistato la casa in cui è cresciuto mio padre da mio zio, che è stato abbastanza generoso da permetterci di acquistare la sua parte. Siamo molto entusiasti di averla e di assicurarci che rimanga in famiglia e sia preservata. La casa risale al 1800.
Puoi condividere quello che fai? (Recitazione, regia, produzione)
Sono conosciuto principalmente per la mia recitazione. Recito professionalmente da 30 anni. Faccio anche regia, avendo diretto tre lungometraggi, e produco e scrivo anche.
Quali sono i tuoi progetti attuali di recitazione, regia? Hai fatto o farai film europei?
Ho un film appena uscito intitolato Dead Money (Soldi morti). È un film indipendente su una partita di poker casalinga che viene derubata. C’è anche il noto attore Emile Hirsh.
Ho un altro film che ho prodotto e in cui recito intitolato The Unbreakable Boy (Il bambino di cristallo), che uscirà a febbraio prossimo. È un film di uno studio più grande che sarà distribuito nei cinema.
Ho altri tre film in cui ho recitato che sono in post-produzione. Uno di questi è una storia d’amore ambientata nella Prima Guerra Mondiale, in cui interpreto un soldato americano, intitolato Can you hear me? (Riesci a sentirmi?). Mio nonno, Alessandro Facinelli, che era di Revò, ha partecipato alla Prima Guerra Mondiale. Quindi, facendo quel film, potevo solo immaginare le cose che deve aver attraversato.
Non ho ancora avuto la fortuna di girare un film in Italia. Ma sarebbe un onore. E spero un giorno di poter girare un film in Trentino, in particolare in val di Non. Non c’è posto al mondo come quello. Ho la doppia cittadinanza, quindi mi piacerebbe fare un film nel luogo da cui provengono i miei antenati. Spero che un giorno questo possa accadere.
(*) Tirolese. Come tanti discendenti di emigranti Trentini in America Peter Facinelli fa riferimento ai tempi dell’Impero austroungarico, una origine tramandata di padre in figlio.
La famiglia Facinelli. Il bambino è Jack Cooper Facinelli, la fidanzata Lilly Harrison, Peter e le figlie Lola, Luca, e Fiona e un poster dell’attore.