Roccolo del Sauch e Lago Santo

Roccolo del Sauch e Lago Santo

(facile – circa 2h)

Il “Roccolo del Sauch”, meta di questa bella escursione, è una costruzione vegetale particolarissima, una vera e propria scultura arborea: col termine “roccolo” si identifica una complessa struttura costituita da un intreccio di alberi di faggio e abete opportunamente potati e disposti a formare colonnati, in modo da creare una sorta di pergolato con al centro uno spiazzo erboso. Questa peculiare conformazione serviva un tempo ad uno scopo ben preciso: si tratta infatti di un antichissimo sistema per la cattura degli uccelli, che venivano attirati al centro del roccolo per poi indurli alla fuga in senso orizzontale, dritti verso le reti che venivano tese tra le colonne del pergolato. Dal 1968 questa tecnica di uccellagione è stata vietata, e il Roccolo del Sauch è divenuto parco ed installazione artistica, utilizzato per scopi ricreativi ma anche per l’osservazione e lo studio della migrazione dell’avifauna.

Per raggiungerlo si parte dalla Pineta di Faedo, a monte del piccolo borgo affacciato sulla Piana Rotaliana, dove si trova un’area verde e un ampio parcheggio dove lasciare l’auto. Si imbocca quindi il comodo sentiero identificato dal segnavia n°409, che sale in direzione nord-est con pendenza moderata, raggiungendo in circa 15 minuti la località Pian de la Cros e il vicino bivio con il sentiero 408a, dove si prosegue dritti verso la località Passo della Croccola, cui si arriva dopo altri 20 minuti di cammino.

Qui si abbandona il segnavia 409, che piega a destra, proseguendo invece sempre dritti sul 409a per raggiungere finalmente la località dove sorge il Roccolo del Sauch, circondato da distese erbose.

Proseguendo per un breve tratto in discesa si può raggiungere il Rifugio Sauch (chiuso in inverno), dove concedersi una breve sosta. Il percorso (2,5 km di lunghezza) si copre in circa 1 ora ed è molto comodo, ampio e lineare, percorribile anche in bici, adatto ai bambini o a chi cercasse un percorso semplice e dal dislivello limitato. Normalmente è praticabile anche in inverno (salvo nevicate eccezionali), vista l’altitudine relativamente modesta. Il ritorno si fa dalla stessa via dell’andata. In alternativa si può proseguire verso il Lago Santo, suggestivo specchio d’acqua di origine glaciale sito in una conca verdeggiante a circa 1200 m di quota: si raggiunge in circa 1 ora proseguendo attraverso il bosco lungo il sentiero 409, inizialmente comodo, poi più ripido e sassoso; il giro del lago si completa in meno di mezz’ora.

Brusinelli Daniele e Menapace Angelo