Peio e le sue tradizioni
Il paese di Pejo era un tempo del tutto legato alla coltivazione dei campi e all’allevamento del bestiame. Da qui traeva la forza di resistere, anche se situato a circa 1600 m. sul mare con stagioni per buona parte fredde e nevose. Ancora vive chi si ricorda della neve a ferragosto.
Si trovano le tracce di feste e tradizioni del paese negli scritti di vecchi sacerdoti.
Nella memoria del tempo passato, stese dai curati del posto, si ricordano gli eventi e si rinverdisce quanto è ormai lontano negli anni.
In un Urbario del secolo XVIII, scritto da don Domenico Antonio Benvenuti, al f. 220 si legge: “Appendice delle Cose notabili e degne d’esser registrate a futura memoria de Posteri. Primo Dall’Antecedente Urbario (ora però non più rintracciabile ndr.) nell’ultima Facciata appare questa Annotazione, quale verrà descritta fedelmente di parola in parola con i medesimi termini Volgari come in quello sta’ registrata, acciò serva di regola ne futuri tempi usque etc”.
Questa la descrizione dell’evento, come riporta l’Urbario.
“Correndo l’Anno del nostro Sig.re Gesù Xto 1567; Essendo scampato il fuoco in Casa degli Eredi del qm Bartolomeo del Dosso la notte avanti la Festa delli Gloriosi Apostoli SS. Pietro e Paolo due o tre’ ore avanti il giorno, mentre tutto il Popolo era addormentato, e tanto grande fu’ la fortuna, che il fuoco aveva ormai trapassato il Colme di d.tta Casa, ma’ subito svegliato il Popolo tanto d’un sesso, quanto dell’altro, e mediante il Divino aiuto, è favore fu’ tal fiamma placata. Non volendo perciò esser cotesta Comunità di Peio ingrata a Sua D: a Maestà di tal beneficio, di comun consenso e particolar divozione, feccen Voto di festeggiare, e sollennizare il giorno delli Gloriosi Apostoli SS. Pietro e Paolo. Come parimenti il giorno della Visitazione di Maria V. lì 2 Luglio, e parimenti il giorno di S. Ant.o abate il 17 Genaro con celebrar in ambi due le ultime due Feste la S. Messa per Essa Comunità …”.
Si aggiunge qui quanto scrive don Giuseppe Baggia (curato di Pejo dal 1881 al 1906): “… votò in perpetuo di festeggiare e sollennizare ad onore e gloria del Signore il giorno della Visitazione di Maria ss. lì 2 Luglio ogni anno in perpetuo. Questa è la Sagra della Gioventù”.
Oltre ai ricordi, si commemorano eventi che ormai appartengono a tempi lontani. Sempre nell’Urbario da cui trae notizie don Benvenuti si può leggere:
“Secondo Di più la d:ta Comunità ha fatto Voto di festeggiare il giorno di S. Rocco sempre ed in perpetuo con obbligo di donar alla V: è Chiesa e Scuola: un Pasto intero di Latte per Malgaro come si fa nel di’ stesso di S. Rocco con la Messa applicata per la Comunità è questo hanno fatto, perché l’Anno 1568, venne una Peste tanto cattiva nelli Bestiami grossi che quasi tutti morirono; e così la d:ta Comunità ha ordinato…”
Da quanto scritto si comprende perché ogni anno, tra giugno e luglio, si festeggia la sagra della Gioventù e perché si fa la festa di S. Rocco. Solennità legate a voti antichi, che sono tuttavia ancora oggi ricordati.