La leggenda del ghiacciaio della Marmolada

La leggenda del ghiacciaio della Marmolada

Ciao a tutti,

dopo una piccola pausa estiva eccomi qui per raccontarvi una leggenda che riguarda una delle belle montagne che ci circondano anzi …la regina di quelle montagne …la Marmolada! Purtroppo quest’estate è stata protagonista di un evento naturale che ha causato perdite umane e molto dolore, io però voglio narrarvi come questa montagna è diventata il ghiacciaio che tutti conosciamo.

Questa leggenda è legata alla tradizione popolare delle due valli ai piedi della Regina delle Dolomiti, la Marmolada, ovvero la Val Pettorina in Agordino e la Val di Fassa in Trentino.

Dovete sapere che tanto, tanto tempo fa, i pendii della Marmolada erano ricoperti di verdi pascoli, dove gli uomini lavoravano e gli animali pascolavano liberamente e tutti vivevano felici del loro lavoro e questo potevano farlo perché il ghiacciaio ancora non esisteva; ma come direte voi? Già!

Del ghiacciaio non c’era traccia.

In quella zona, un giovane di nome Barthel abitante della Valle Ornella nei pressi di Arabba, uno dei paesi più caratteristici dell’arco alpino, aveva ereditato un piccolo fienile e un appezzamento di terreno tutt’intorno e questo lo rendeva felice perché andar per pascoli, era la cosa che più amava fare.

Fu così che, a primavera inoltrata, il ragazzo decise di lasciare il paese e salire insieme a moglie e figli fino ai pascoli di Fedaia, dove appunto si trovava la sua proprietà.

Iniziò così per lui e la sua famiglia, una nuova vita ricolma di mietiture straordinarie e allevamento dei suoi amati animali. Il fieno che veniva raccolto era ottimo perché non veniva tagliato da molti anni, e gli animali pascolavano felici di avere quei terreni cosi ricchi di foraggio profumato e ricco di erbe preziose che fornivano così, latte e carne ottima e in grande quantità. Questa ricchezza del suo pascolo permise a Barthel di accrescere le sue proprietà e assumere delle persone del luogo per dargli un aiuto sui pascoli, ma anche lui non stava mai con le mani in mano e contribuiva alla produzione.

Durante l’estate in quei luoghi si festeggiava una ricorrenza molto importante per la gente del paese…quella della Madonna della Neve. La servitù chiese al padrone di poter abbandonare momentaneamente il pascolo per scendere a festeggiare e rendere onore alla Madonna e la stessa cosa fecero la moglie e i figli di Barthel.

Lui però era diventato molto avido e non voleva perdere un sol giorno di lavoro, così decise di non abbandonare i pascoli e spiegò inoltre alla moglie che doveva raccogliere il fieno altrimenti, si sarebbe bagnato e della festa della Madonna non gli importava nulla. Nel sentire queste sue parole anche la moglie restò stupita e gli chiese come mai aveva deciso di offendere la Madre di Dio rifiutandosi di andare in paese a festeggiarla.

Purtroppo però il marito non volle sentire altro e se ne andò sui pascoli; voleva recuperare tutto il fieno tagliato e riporlo nel fienile, temeva l’avvicinarsi del brutto tempo. Così, rimase solo al pascolo, perché tutti avevano rinunciato a un giorno di paga per onorare la Madonna, e testardo iniziò a recuperare il fieno tutto da solo.

Il cielo era sereno, ma con il passare delle ore arrivarono delle nuvole sempre più scure e nel pomeriggio…il cielo divenne completamente coperto e benché si fosse nel pieno dell’estate iniziò a nevicare.

Barthel si spaventò alla vista della neve – ma come? – pensava e cercò di ripararsi in un fienile, ma la neve continuava a cadere e coprire tutti i suoi amati pascoli e quanta ne cadeva!

Era una nevicata fortissima mai vista in quei luoghi, figuriamoci in piena estate!

La nevicata proseguì per giorni e giorni interi e Barthel non riuscì più a tornare alla sua casa perché ne rimase sommerso.

Narra la leggenda che ancor oggi nelle chiare notti di luna è possibile sentirne i lamenti e i suoi bei verdi pascoli sopra Fedaia sono rimasti coperti di neve. Tutt’ora la candida neve bianca li ricopre per l’intero arco dell’anno infatti, sui pendii della Marmolada quel giorno e i giorni successivi cadde talmente tanta neve e venne tanto freddo che si formò il ghiacciaio che ancor oggi tutti conosciamo.

Nelle calde giornate estive, il sole non è ancora riuscito a scioglierla completamente ma purtroppo il clima sta cambiando e ci porta al giorno d’oggi, dove troviamo che quel superbo e bellissimo ghiacciaio si sta pian piano sciogliendo e questo comporta, un cedimento anche della roccia sottostante e a quella tragedia naturale che purtroppo quest’estate ci ha colto di sorpresa e ha portato con sé tanta sofferenza.

Nicoletta Moretti