Il testamento: lo devono fare tutti!
Il nostro è un paese strano, da una parte si crede nel valore della famiglia, si riconosce l’importanza del trasferimento alle future generazioni di un patrimonio solido costruito grazie all’impegno e al lavoro personale e dei propri avi, e dall’altro non si eseguono quei comportamenti che favoriscono il passaggio generazionale attraverso soluzioni ragionate e razionali.
Infatti, le statistiche rilevano che solamente il 12% degli italiani fa il testamento e quindi l’88% lascia spazio a liti, controversie infinite e a tensioni familiari che si sarebbero potute evitare.
Il testamento viene visto da molti come un atto che ti accompagna alla tomba e spesso non si ritiene sia mai il momento giusto per mettere nero su bianco quello che si desidera accada dopo essere passati a “miglior vita”.
Mi chiedo allora:
- È normale lasciare le proprietà immobiliari indivise fra gli eredi?
- È normale non condividere con i propri figli cosa desiderano fare in futuro con il patrimonio che prima o poi sarà a loro destinato?
- È normale non attenuare il rischio di premorienza nel caso di una coppia senza figli che lascia spazio a possibili conflittualità tra i parenti e il partner?
- È normale lavorare per anni per migliorare la qualità della propria azienda e non prevedere coperture e soluzioni a possibili rischi derivanti da una premorienza del titolare?
- È normale per una coppia convivente che non si creino delle protezioni reciproche per il compagno superstite?
- È normale aiutare i figli nel corso della propria vita facendo delle donazioni in denaro e/o di beni e non regolarizzare il tutto con un testamento che attenui gli effetti dell’Istituto della Collazione?
Potrei continuare all’infinito con considerazioni e casi concreti che sono all’ordine del giorno. Una sana ed efficace pianificazione patrimoniale permette a tutti di gestire in modo efficace il passaggio generazionale evitando di lasciare problemi in futuro. Dall’esperienza diretta svolta sul campo, posso affermare che in effetti non ci sono reali obiezioni contro una pianificazione patrimoniale, ma spesso si tratta della mancanza di conoscenza delle possibilità offerte dalla normativa oppure si è portati a sottovalutare i rischi.
Pianificare un passaggio generazionale significa gestire attraverso un processo attento e graduale le varie fasi, tenendo conto dei propri desideri e dei propri obiettivi, di quelli della propria famiglia, della salvaguardia delle relazioni, di una corretta ottimizzazione fiscale, della tutela di soggetti deboli, della protezione del patrimonio accumulato.
Nella vita si devono superare molti ostacoli facili o difficili, legati ad eventi previsti oppure improvvisi, di certo una condivisione e una programmazione facilita la soluzione degli stessi.
Il mio consiglio è quello di dedicare del tempo per fare un’analisi della vostra situazione, affidandovi ad esperti patrimonialisti che vi possono suggerire delle soluzioni personalizzate dopo aver valutato attentamente lo stato delle cose. Sono certo che dopo aver definito il tutto vi sentirete sollevati di un peso e che sarete in grado di gestire ancora meglio le relazioni familiari.