Le chiese di Monclassico e Presson
Il patronato di S. Vigilio – vissuto fino agli inizi del 400 d. C. – non ha molti clienti nelle parrocchie del Trentino. Anche se è il fondatore della religione cristiana per noi, a parte alcune chiese (come la cattedrale di Trento, la parrocchiale di Ossana, quella di Moena e poche altre), viene ricordato in Val di Sole a Samoclevo e a Monclassico, forse per un passaggio nei paesi solandri. Il dato però non è sicuro.
La chiesa di Monclassico viene ricordata nei documenti per la prima volta nel 1240.
Il campanile romanico è facilmente di quel periodo. Durante il 1400 fu inserita nel muro della sacrestia una pietra che ricorda il tempo (MCCCCLII) ma senza particolari. Si deve arrivare alla Visita voluta dal card. Bernardo Cles per avere altre notizie. Si dice che la chiesa era ben provvista di tutto e che dipendeva da Malè.
Il buon giudizio verrà replicato nel 1579. Nel 1607 viene nominata una campana fusa da un Intini, che però fu sostituita nel 1855 da una del Pruner.
Durante un furioso incendio del 1621 la chiesa fu gravemente danneggiata. Poco tempo dopo, nel 1628 al tempo del Principe Vescovo card. Madruzzo, si ha lo svincolamento da Malè, con battistero proprio e amministrazione di tutti i Sacramenti. Nel 1680 G. D. Bezzi fece il pulpito e forse compiva la doratura degli altari costruiti al modo di S. Lenner durante il sec. XVII.
La Visita del 1695 trovava tutto in ordine. Nel tempo successivo si apprende che in paese erano più di 40 i sacerdoti nativi del posto.
Nel 1771 si pose mano alla edificazione della nuova chiesa, che era compiuta sette anni dopo. Il nuovo tabernacolo risale al 1782. Solo il 16 agosto 1825 il Principe Vescovo Saverio Luschin consacrò il sacro edificio, che fu completato nel 1859 con il nuovo cimitero. Si fece un pavimento moderno sul finire del 1800. Si ricorda la triste data del 16 settembre 1916 per il prelievo forzoso delle campane (kg. 970) e l’8 ottobre 1922 per il loro ripristino.
Oggi la chiesa, depredata dai ladri con il furto di una trentina di statue negli anni 1980, vene ricordata per la sua essenziale bellezza e per la posizione che domina il paese e la valle.
La chiesa di Presson
La cappella, che sorse nel 1639 come chiesa della Madonna di Loreto e fu dotata da un abitante del luogo (morto di peste nel medesimo anno) cambiava il titolare poco tempo dopo, diventando la chiesa della Madonna del Carmelo. Francesco Marchetti aveva dipinto il quadro dell’altare verso il 1670 con la Santa Casa portata dagli angeli, ma tempo dopo il titolo cambiò dopo la costruzione della cappella a Nord. Essa è a pianta centrale, con statue di grande effetto (la Madonna del Carmine al centro, s. Teresa d’Avila, s. Vigilio, s. Giuseppe, s. Simone Stock, s. Stefano. s. Romedio e altre statuette), che rendono la cappella un capolavoro. Ciò avvenne tra il 1600 e il 1700. A ricordo della solennità si celebra la ricorrenza ogni 5 agosto. Nel 1708 tutto era ben disposto, come attesta la Visita Pastorale del tempo. Nel 1994 si fece la copertura della chiesetta.
Una curiosità
Monclassico e Presson sono i paesi delle meridiane artistiche grazie ad un progetto ideato dall’associazione culturale locale “Le Meridiane”. L’iniziativa ha preso il via nel 2002 e anno dopo anno si è via via arricchita facendo diventare i due paesi della val di Sole, ora frazioni del Comune di Dimaro – Folgarida, una vera e propria galleria d’arte all’aperto con oltre cinquanta orologi solari, di tutti i tipi, sia dal punto di vista tecnico sia da quello artistico. Le meridiane, tra loro diversissime per forma, tecnica e materiale, esprimono ciascuna la personalità artistica dell’autore e rendono unici questi borghi di montagna a livello internazionale.