Leggende e le cronache dipinte di Danilo Pozzatti
Per tutta l’estate, fino al 28 agosto, il castello di Coredo ospita un’affascinate mostra di Danilo Pozzatti con titolo “Potenti leggende che parlano di oggi. Dalle Sacre scritture il percorso delle religioni”.
Curata dal teologo altoatesino don Paul Renner, la mostra si ispira ad episodi del Vecchio e Nuovo Testamento con una trasposizione nel tempo ed un’ambientazione, tipica di Pozzatti, densa di particolari che ci richiamano ad aspetti di attualità anche se in clima amiccatamente surreale.
La mostra, emotivamente, si ‘prepara’ già al momento di imboccare il vialetto sterrato che, aggirando il colle di fianco alla chiesa del cimitero di Coredo, sale su fino all’omonimo maniero che dall’alto domina, parzialmente celato da una cinta di abeti, il paese e la valle. Emozioni si diceva che si susseguono con definizioni del concetto di arte tratte da frasi di sommi autori (Shakespeare, Goethe, ecc.) o da eroi della nostra epoca (madre Teresa di Calcutta) e con un cenno valligiano con la frase attribuita ad un noneso di adesso (peraltro sconosciuto ai più …) Bruno Agosti, di Livo, il cui nome sfila qui tra i grandissimi.
Anche questa in fondo una caratteristica dell’arte di Pozzatti che declina sempre le sue opere ispirandosi al passato ma con evidenti riferimenti al presente ed in particolare alla valle che ama, la valle di Non. Scenari di queste vicende sono piccoli villaggi contadini, castelli diroccati, boschi alpini in un delicato equilibrio tra realtà e poesia.
Non per nulla l’artista ama definirsi “un cronista che al posto della penna usa il pennello”. Questo per la facilità, e l’efficacia, con cui sa mettere insieme particolari di storie e vicende apparentemente così diverse e lontane che nell’unicum del dipinto sanno comunicare vari messaggi osservando i tantissimi dettagli che lo compongono.
Tornando alle opere esposte, gli spunti biblici, e le ricadute nell’attualità, si riferiscono a vicende leggendarie come la Torre di Babele, Mosè salvato dalle acque del Nilo dalla figlia del Faraone; i 10 Comandamenti a Mosè e la vicenda del Vitello d’oro odorato dagli Ebrei nelle peregrinazioni dopo la fuga dall’Egitto. Ma si racconta anche la vicenda di Gerico e delle mura sgretolate dal suono dei corni ebrei, quindi la Natività con la Cometa e i Re Magi e da ultimo l’origine del Cristianesimo come religione ufficiale dopo la battaglia del Ponte Milvio tra Massenzio e Costantino.
Un angolo della mostra riproduce infine, sempre con la tecnica del racconto popolare, alcuni scorci della Coredo antica con Casa Marta, il castello, la vecchia chiesa di san Rocco demolita nei primi anni del secondo dopoguerra per far posto all’attuale parrocchiale.
Dipinti che raccontano … e una di questa vicenda, La Torre di Babele e le attualità di oggi, sarà oggetto di una serata culturale giovedì 11 agosto ore 20.00 nella sala consigliare di Coredo con la presenza del dipinto e dell’artista ed i commenti del teologo don Paul Renner e dell’architetto Oscar Piazzi. L’ingresso è libero.