Patto tra provincia, comuni e comitato viabilità e vivibilità per i nodi viari dell’alta valle di Non
Un ‘Protocollo d’intesa” tra la Provincia e il territorio dell’Alta valle di Non per progettare una soluzione unitaria condivisa e risolutiva, dei tanti nodi viari che sono attualmente pendenti nell’Alta Anaunia e che ne limitano le possibilità di crescita e di sviluppo nel medio e lungo periodo.
Attori del Patto con la Provincia sono i Comuni dell’Alta Anaunia e il “Comitato Viabilità e Vivibilità dell’Alta valle di Non e della Predaia”, avviato lo scorso anno per iniziativa dal basso di un gruppo di operatori economici che operano in zona. L’accordo è stato definito nei giorni scorsi in un incontro nel Municipio di Cavareno con la presenza di tutti i sindaci dell’Alta valle di Non e del Comitato Viabilità e Vivibilità presieduto dall’imprenditore Marino Fanti.
In particolare erano presenti i sindaci Luca Fattor (Romeno), Luca Zini (Cavareno), Donato Seppi (Ruffrè Mendola), Daniele Graziadei (Borgo d’Anaunia), Giuliano Marches (Amblar Don), Marco Battisti (Ronzone) e il vice sindaco di Sarnonico, Carlo Zambonin.
“è stato un momento estremamente positivo e costruttivo che è servito a fare il punto dei passi compiuti nei mesi scorsi ed a definire insieme le modalità operative per concretizzare, nel modo più celere possibile, il prosieguo dei lavori” – il commento di Marino Fanti.
E di passi, in effetti, in questi lunghi mesi, il Comitato ed i Sindaci ne hanno compiuti, giungendo ad un risultato importante: la disponibilità del Governo Provinciale a stipulare un Protocollo d’Intesa con i Comuni dell’Alta Valle ed il Comitato per consentire l’avvio della fase progettuale, disponibilità emersa nel corso di una riunione congiunta fra il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il dirigente Ing. Monaco, i Sindaci ed il Comitato, tenutasi a Trento nel mese di novembre 2021.
Si tratta di un passaggio essenziale che coglie due risultati importanti, l’uno di carattere più procedurale, l’altro, il più ragguardevole, di tipo strategico.
Il protocollo infatti consente ai Comuni di investire risorse per commissionare la stesura dello studio preliminare di progetto sull’asse viario che collega Dermulo a Fondo, ma soprattutto, avvia una fase progettuale dove il territorio, rappresentato dai Sindaci e dal Comitato, è protagonista principale.
Dunque un percorso progettuale guidato dagli attori del territorio dove i Sindaci ed il Comitato potranno operare insieme per individuare le soluzioni migliori condividendole attraverso un confronto costante con le componenti economiche e sociali dell’Alta Valle.
Certo un processo innovativo e virtuoso dove privato e pubblico operano fianco a fianco per dare soluzione ad un annoso problema; un modello che potenzialmente potrebbe applicarsi anche in altre partite con un effetto certamente positivo per lo sviluppo socio economico del territorio.
Nell’incontro a Cavareno i Sindaci ed il Comitato hanno quindi definito le procedure da attuare impegnandosi a definite il Protocollo nelle prossime settimane avviando così la fase progettuale.
L’impegno condiviso e ribadito è quello di “fare presto” ma fare anche “bene”; dunque attenzione a compiere i passi concreti corretti e soprattutto a condividere le linee progettuali con le Comunità dell’Alta Valle di Non.
I fondi riservati al Trentino per la ripartenza (PNRR) sono un’occasione troppo importante anche per la valle di Non ma per poterne usufruire è essenziale che tutti insieme si lavori allo stesso obiettivo. Con una visione generale e con l’ambizione di pensare in grande perché solo così sarà possibile dare futuro alla Valle ma in generale a tutto il Trentino.
Questo è in estrema sintesi l’obiettivo del Comitato per la viabilità e lo sviluppo dell’Alta valle di Non e della Predaia: mettersi al fianco di chiunque voglia investire tempo, idee, esperienze ed entusiasmo per costruire la Val di Non di domani. Il Comitato infatti non solo è aperto agli operatori economici ma anche a privati cittadini ed è slegato da ogni organizzazione politica o partitica, e nasce come soggetto di rete fra imprenditori e cittadini. Con una visione d’insieme che non deve ridurre a qualche semplice allargamento o rettifica stradale ma che ridisegni la rete viaria come imprescindibile nervatura in grado di valorizzare tutte le potenzialità del territorio facendo convivere i vari settori produttivi dall’agricoltura al turismo, dall’artigianato all’industria per dare un futuro certo all’Alta Valle ed alle nuove generazioni. Punto di partenza è la soluzione del ‘nodo’ Dermulo (tema di cui il nostro mensile si è occupato più volte ospitando le varie ipotesi progettuali) ma l’obiettivo è molto più ampio e riguarda tutta la SS 43 Dir Dermulo – Fondo in un quadro d’insieme che dia soluzioni ai tanti nodi irrisolti e problematici. Tra questi, tanto per citarne alcuni, ci sono di sicuro gli attraversamenti dei centri abitati (vedi Romeno, Cavareno e Sarnonico), i tornanti di Malgolo (di cui si è occupato “il Melo” nel numero di dicembre 2021), l’incrocio con la SP della Predaia a monte di Dermulo; il doppio ponte all’ingresso sud di Sanzeno che costringe i Tir autosnodati in salita a percorrere il ponte contromano causa la curva troppo stretta; ecc.