Bonus 110% e cessione del credito
Ultime novità e consigli utili
I bonus edilizi hanno avuto un buon successo nelle nostre valli, anche se le numerose variazioni della normativa (ben 13), la continua richiesta di documenti aggiuntivi e la difficoltà riscontrata nella cessione del credito alle banche non hanno certamente agevolato le pratiche. Tecnici e committenti si sono trovati ad affrontare una corsa ad ostacoli per procedere con i cantieri, anche perché la prima versione della legge del bonus 110 non era scritta bene. Va anche detto, però, che ci sono tecnici e banche che non hanno dato molta importanza alla pianificazione e alla parte “burocratica”, causando disagi ai committenti, ritardi nelle pratiche e talvolta anche danni economici.
In questo articolo riepiloghiamo le ultime novità con alcuni consigli utili e facciamo una panoramica di quali sono i bonus ottenibili da chi volesse iniziare ora un intervento di ristrutturazione.
Visto di conformità e asseverazione della congruità delle spese
Il Decreto Antifrodi emanato lo scorso novembre ha imposto l’obbligo di ottenere il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese anche per le cessioni, a partire dal 12/11, dei bonus diversi dal 110%.
Il visto di conformità è rilasciato da un commercialista o un centro di assistenza fiscale, e certifica la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta e la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai tecnici incaricati.
L’asseverazione di congruità delle spese invece certifica che i costi sostenuti non eccedono i prezzi previsti dai prezzari e listini ufficiali per i singoli interventi. Il costo sostenuto per entrambe queste certificazioni rientra nei bonus per cui vengono richiesti, quindi si può anche cedere alla banca.
L’asseverazione delle spese non richiesta per i lavori in edilizia libera, qualunque sia l’importo totale, e i lavori fino a 10.000 euro.
Consigliamo ai nostri lettori di dedicare tutto il tempo necessario alla pianificazione degli interventi e alla definizione dei documenti. In particolare, per evitare di “rifare enne volte le carte”, i seguenti documenti devono essere perfettamente allineati sia nei lavori sia negli importi: computo metrico, preventivi, fatture, bonifici. Inoltre, è consigliabile dividere i costi tra le diverse unità sulle quali sono eseguiti. Il tempo investito nella fase iniziale porterà molti benefici quando sarà ora di fare la cessione del credito!
Cessione del credito e sconto in fattura
La novità più interessante della versione originaria della legge che ha introdotto il bonus 110 è stata sicuramente la possibilità di cedere il credito d’imposta. Quasi tutti i bonus possono essere ceduti, sono esclusi solo il bonus mobili e il bonus verde. Anche a causa della promozione iniziale fatta dalle banche, però spesso si è dato per scontato che ci fosse sempre qualcuno disponibile a comprare i crediti. E fin che i passaggi di mano erano potenzialmente illimitati, forse così era. La nuova normativa che ha bloccato le cessioni multiple è stata una doccia fredda, perché ha bloccato ogni acquisto da parte delle banche che avevano in mente di cedere ad altri soggetti il bonus, dato che avevano già esaurito la loro capienza fiscale. Si è creato quindi un grosso problema per coloro che avevano già fatto i lavori, magari anche con i soldi della banca, e si sono trovati quindi a dover cercare un altro istituto che acquistasse il credito. Ora, con la possibilità di fare fino a 3 cessioni a patto che siano tra banche o assicurazioni, la situazione migliorerà leggermente. In ogni caso, chi ha intenzione di fare i lavori con cessione alla banca del credito, deve tenere a mente che: la garanzia della cessione alla banca non si ha fino alla firma del contratto di cessione del credito (condizionato o definitivo); il prestito ponte accordato per finanziare i lavori non vincola la banca a comprare il credito una volta chiuso il cantiere.
Bonus per il 2022 e anni successivi
Abbiamo elaborato una tabella riepilogativa dei bonus che si possono ottenere per i cantieri che si attiveranno nel prossimo triennio. Segnaliamo che per usufruire del bonus 110 su immobili con una singola unità abitativa, le classiche villette monofamiliari, entro giugno 2022 deve essere effettuato il 30% del totale dei lavori. Quindi: va considerato il totale dei lavori, non solo quelli con il 110; il 30% si considera calcolando l’importo delle fatture pagate e queste devono essere relative a lavori effettuati, non vanno bene gli acconti generici su lavori da realizzare in tutto o in parte.
Il nostro consiglio è quello di fare una simulazione degli scenari possibili: cosa succede se per qualche motivo non riesco a fare il 30% dei lavori in tempo? Cosa posso fare sfruttando gli altri bonus (50,60,65) e quanto mi verrebbe effettivamente a costare l’intervento in questo caso? È un costo che sono disposto e sono in grado di sostenere? Visti i tempi di attesa per la fornitura dei materiali e la lista d’attesa infinita delle ditte, non è così scontato che, in assoluta buona fede, si riesca a fare tutto quanto pianificato entro le scadenze.