San Bernardo di Rabbi – il carnevale dei diavoli

San Bernardo di Rabbi – il carnevale dei diavoli

Leggende di ieri per la vita di oggi

Nelle nostre valli c’è una grande ricchezza di leggende, storie popolari, racconti nati dalla fantasia di uomini e donne, una tradizione orale che si arricchiva di bocca in bocca, che illuminava le notti d’inverno rischiarate dalle candele, che dava spiegazioni introvabili agli avvenimenti della vita personale e sociale per proseguire nel tempo fino a giungere a noi. Questa leggenda è stata estrapolata dal libro di Mauro NeriLe mille e una leggende del Trentino” ed è ambientata nel periodo di carnevale, nella magnifica val di Rabbi. Come ben sapete questo era un tempo nel quali le nostre valli rinascevano a nuova vita dopo un lungo freddo e duro inverno, finalmente baciate dal sole che scacciava l’inverno. Qui i giovani del paese di San Bernardo, riusciranno a scacciare i diavoli mascherati che si erano intrufolati alla festa del paese, il bene che vince sul male, la luce sulle tenebre, la forza delle fede e del gruppo.

L’appuntamento era verso sera alle Marinolde e naturalmente tutti in maschera!

Come a ogni carnevale, i giovani di San Bernardo di Rabbi avevano organizzato una serata di ballo alla quale potevano partecipare ragazzi e ragazze dei paesini attorno, purché ognuno si sbizzarrisse nel confezionarsi la maschera più strana e orripilante.

E quell’anno la gioventù della valle aveva veramente superato sè stessa!

Quando infatti quelli di San Bernardo arrivarono sul far della sera alle Marinolde, ad attenderli trovarono un bel gruppo di maschere che mettevano paura al solo vederle: draghi vestiti di verde, galli infuriati che soffiavano fumo dalle narici, civette dai grandi occhi freddi e satanici, streghe zoppicanti che ululavano bestemmie mai udite, musi di asino dagli occhi rossi e dalle lunghe orecchie cascanti, dame virtuose che puzzavano di stalla, mostri indecenti con lingue biforcute

questa volta ci hanno presi in parola, gli amici dei paesi vicino – si dissero quelli di San Bernardo, che comunque diedero il via alle danze.

Certo, per i ragazzi era un problema ballare avvinghiati ora a una strega, ora a una gentile dama che odorava di letame. E che dire delle ragazze costrette a essere gentile con orchi, galli e mostri raccapriccianti?

“…se questa è una festa di carnevale” pensò più d’uno dei poveretti “…spero che venga presto Quaresima!

A un certo punto della serata un giovane di San Bernardo inciampò per sbaglio nel mantello della civetta con cui stava danzando e…

Un urlo gettò lo sconcerto nella compagnia: tutti si voltarono verso l’amico che aveva gridato e videro lì, tra le sue braccia, un diavolo con zampe di capra al posto dei piedi!

Un diavolo con la maschera da civetta!

Come se quello fosse stato l’ordine tanto atteso, anche le altre maschere si denudarono e…

Diavoli, streghe e stregoni assalirono i malcapitati di San Bernardo che, per fortuna trovarono la forza di reagire, e si misero a correre giù per i prati.

al bivio! Tutti al bivio!

– urlò quello che doveva essere il capo della compagnia. –

Venite con me, andiamo al bivio, …fate presto, che quelli ci stanno raggiungendo!

Giunti al crocicchio, i ragazzi di San Bernardo si fermarono raggruppandosi tutti ai piedi di un grande crocifisso, messo lì da mani antiche per confortare i viandanti e i contadini di passaggio.

Alla vista di quel segno sacro, diavoli, streghe e stregoni si fermarono di botto e sparirono in una vampata di fuoco.

Da quell’anno il carnevale in valle fu celebrato come sempre con danze e feste purché gli invitati si presentassero senza maschere sui volti!

Scritto da Margherita Valentini: abito a Dardine in val di non. Nonna di quattro adorabili bimbi, Angelica, Dominic, Gabriel e Amelie. Sono in pensione dopo molti anni di lavoro come insegnante della scuola dell’infanzia. Ho amato molto la mia professione, ed ho raccontato fiabe, leggende e racconti a generazioni di bimbi, ora eccomi qui sperando di farvi trascorre qualche momento sereno e con la speranza di seminare nel cuore di voi, e dei vostri piccoli, le tradizioni, i personaggi e li spaccati di vita che ci portano le leggende del passato legate alle nostre meravigliose valli del Noce. Perché… “da piccoli semi nascono forti alberi con profonde radici”.

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