Silvio Nicolodi
50° d’arte, di pittura, di mostre in Val di Non, in parecchie città italiane e all’estero
Si festeggia il 50° di attività con una mostra nella Sala della biblioteca (ex casa Grandi) di Tuenno, con il patrocinio del Comune di Ville d’Anaunia e dell’associazione Procultura di Cles che per l’occasione ha pubblicato il libro “50° di Vita Artistica” di Silvio Nicolodi.
La mostra sarà inaugurata il 18 di dicembre a ore 18:00 e rimarrà aperta al pubblico fino al 9 gennaio 2022.
Silvio ringrazia tutti coloro che negli anni lo hanno sostenuto, in particolare il prof. Luigi Parrinello e la prof.ssa Caterina Dominici che hanno presentato le varie mostre dell’artista. Ringrazia anche il sindaco e assessore alla cultura di Ville d’Anaunia dott. Valentini Samuel, i bibliotecari Katia Giuliani e Marcello Ranieri della Biblioteca di Tuenno, ma anche l’avv. Marcello Graiff e il prof. Giovanni Corrà, la presidente di Pro Cultura di Cles, Giulia Stringari e la sua famiglia.
Silvio ha iniziato a dipingere nel lontano 1971, appena dopo il matrimonio; magari avrebbe iniziato anche prima ma nelle antiche famiglie nonese prima il lavoro, lo studio e la famiglia, poi i passatempi. La prima mostra nel 1971 appunto presso l’ex Bar Peller di Mechel, il paese di Silvio, frazione di Cles. Intensa fu l’attività artistica di Silvio, numerosissime le mostre in Val di Non, in Trentino, in Italia e all’estero. Ne ricordiamo alcune di grande pregio, inte-resse e risonanza: la Mostra internazionale d’arte Galleria Modiglianì a Milano, Galleria Alba Ferrara Art in the world Sirmione BSV, Fiera Internazionale Nizza (FRANCIA), BIENNALE DI VENEZIA (1999), Biennale città di Livorno, Fiera Internazionale dell’arte NEW YORK, Galleria Linea 70 VERONA, Galleria II Machiavello FIRENZE, Galleria Centro Storico FIRENZE, Trofeo Zurigo (Ace. int. degli Etruschi), Grand Hotel RIMINI, 2ª Biennale Città di Tarquinia (ROMA), Premio Presidente della Repubblica Acc. Int.del Fiorino PRATO, BIENNALE DI VENEZIA (2001), Galleria Bonan Studio 2 Bassano Del Grappa, Galleria Bonan Studio 2 Venezia Coppa Regione Maremma Grosseto (Toscana), Accademia gli Etruschi Vada Livorno, Accademia int. gli Etruschi Grosseto, Palazzo della Pronincia di Brindisi.
Gli sono stati anche assegnati tre Oscar: Oscar alla Cultura di Firenze 2000, Oscar dell’Accademia internazionale degli Etruschi nel 2004 e in ultimo Oscar degli emirati Arabi (Gran Premio Città di Abu Dhabi) nel 2015.
E dei premi di grande prestigio: Premio De Pisis Ferrara, Premio Giubileo/Acc. Dioscuri, Trofeo Città di Zurigo /Acc. Gli Etruschi, Diploma di Accademico e medaglia aurea /Acc. Santa Rita Tomo, Premio Biennale di Venezia (2000) – 1° classificato alla Biennale di Livorno, Gran Premio Fiera Internazionale dell’Arte – New York, Great Cont. Painters – Rimini, Premio Naz. Città di Verona, Premio Biennale Città di Tarquinia. è stato anche inserito nell’Enciclopedia: “Pittori e scultori italiani del ‘900” (edizioni il Quadrato – Milano 2000).
Una delle sue opere più importanti è senz’altro il dipinto che è stato riportato sulla “Bandiera nonesa”. Tutte le sue opere sono dipinte ad olio, con una spiccata passione per la natura, i vecchi paesi, le antiche dimore e anche i casolari delle famiglie contadine. Silvio ha offerto alla parrocchia di Cles la collezione dei dipinti di tutte le chiese del Comune che sono esposte nella sala dell’Oratorio.
La mostra che corona l’attività artistica dei 50 anni di pittura di Silvio vedrà esposte tante opere: alcune del passato e parecchie dipinte negli ultimi anni, in particolare nell’anno in corso: sarà un percorso con una collezione passata e presente.
Silvio è anche fisarmonicista da sempre e tastierista. Insieme al figlio Alberto ha costruito un gruppo musicale “Nisi Alber-Music” che per decenni è stato ospite in una miriade di occasioni e in tantissimi paesi del Trentino e dell’Alto Adige.
Silvio Nicolodi, nel corso della sua esperienza artistica e nella sua evoluzione, è sempre riuscito a trasmettere la sua intensa vena artistica in maniera molto marcata e incisiva. Le sue opere non appartengono ad un vacuo astrattismo o figurativismo di maniera o puramente fantasioso, ma sono una reinterpretazione fra il realistico e il nostalgico di straordinari paesaggi, di angoli di paese, di scorci che appartengono ad altri tempi e mondi, che rievocano scorci di storia e sono testimonianza di un passato vissuto, ma per sempre presente. Rivivono borghi, piazzi, luoghi abbandonati nella sua pittura intensamente colorata. Chiese lontane, campanili che si delineano nelle profilature, scorci di paesi immersi nelle campagne e nel verde di un tempo, nella loro autenticità e compartecipazione ad eventi naturali come parte integrante di un paesaggio che conservava autenticità. Ma ogni tanto le sue opere si aprono su orizzonti gioiosi dai colori più tenui, inghirlandati da tralci di vite che riportano copiosi grappoli. Un’altra sua caratteristica è la capacità di dare un volto, un’espressione e una forte caratterizzazione alle nature morte, in particolare ai girasoli che si commutano in una specie di corporeità molto determinata. Interessante notare come in alcune raffigurazioni si captano intense fonti di luce e finte prospettive, profilature lontane, seguendo anche una tortuosità del ritmo che dà alla composizione una ricchezza e una spettacolarità più vivaci. Si alternano anche in alcune opere le chiazze di luce vivida e di ombre che fanno intuire, dietro la raffigurazione degli antichi alberi, colline che sembrano intensificare l’illusione di paesaggi che nell’epoca attuale si percepiscono come illusori ma che erano quanto mai vissuti e realistici. Si riscontra corposità e compattezza piena nei vecchi palazzi di paese, nelle baite di montagna. Nicolodi ama i colori intensi, verdi, rossi, azzurri, blu violetti, gialli. In alcune opere le tonalità sfumate di verde e di rosso, con l’albero solitario e la morbidezza della luce, creano effetti particolarmente affascinanti con gradazioni variabili in lontane prospettive d’orizzonti. Nicolodi si distingue perché la sua arte è in intima connessione con la natura e con la storia.