L’estate del parco: la Val di Tovel e la mobilità sostenibile
L’estate è sempre la stagione di maggior impegno per il Parco e questa del 2021 non ha fatto eccezione. Due le “voci” principali. Da un lato, le proposte riguardanti la mobilità sostenibile, per consentire alle migliaia di visitatori di accedere alle valli, ai laghi e alle altre località di richiamo senza dover usare la propria auto, con un indubbio beneficio per l’ambiente, ma anche per la qualità stessa dell’esperienza. Dall’altro, la fitta trama di proposte escursionistiche, condotte sia con il personale del Parco sia con gli ospiti “speciali” del progetto Superpark, condotto assieme a Impact Hub, che ha proposto anche la serie di appuntamenti riguardanti il “cinema ad impatto zero sotto le stelle”, molto apprezzata.
Un bilancio dell’estate 2021 per quanto riguarda in particolare la val di Tovel lo abbiamo fatto con la vice presidente Monica Marinelli che nell’ambito della Giunta esecutiva del Parco ha competenza sulla mobilità e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei sentieri.
“Il servizio di mobilità sostenibile – ricorda la vicepresidente – viene garantito dal 2003 quando con il Progetto Life Tovel si è dato avvio al primo piano della mobilità sostenibile. Quest’anno il Parco Naturale Adamello Brenta ha dato vita ad un piano della mobilità che ha visto coinvolte diverse valli dell’ente, pertanto è stato più esteso e capillare rispetto ad ogni altra estate, riguardando la Val di Tovel ma anche Val Genova, Vallesinella, Patascoss/Zeledria, Val di Fumo. Tra i servizi offerti, in particolare, quest’anno c’era l’acquisto di un posto in uno dei parcheggi di attestamento, dove lasciare l’auto privata fino a esaurimento posti, e di un passaggio sui bus navetta (o in alternativa sui servizi express attivati direttamente da alcuni paesi del fondovalle) per raggiungere le località più importanti da dove partono i sentieri per le alte quote. Tutto questo direttamente dal portale del Parco www.pnab.it ma anche acquistati sul posto dal personale munito di palmare”.
Parlando di bilanci, ci può dare qualche numero?
“Lo sforzo da parte del Parco è stato imponente, anche sotto il profilo economico: un milione di euro la spesa, e oltre 70 le persone assunte durante l’estate (molti i giovani!), generando una ricaduta sul territorio di circa 500.000 euro.
E l’utenza ha gradito. Rispetto al 2021, i ticket acquistati sono cresciuti ovunque: Val di Tovel + 23%, Val Genova + 12%, Val di Fumo + 10%, Vallesinella + 37%, Patascoss/Zeledria + 108%, Val Biole + 6%. Complessivamente il servizio ha interessato circa 550.000 persone. In particolare la Val di Tovel, anche se non percepito, ha visto un netto incremento con un aumento dei flussi anche nei mesi solitamente meno gettonati come giugno, settembre e ottobre, ciò a garanzia di una conferma di attrattività prolungata nella stagione che, con i colori del foliage autunnale, ha richiamato numerosi amanti dei paesaggi unici che sa regalare. Il servizio di gestione dei parcheggi è stato supportato dal trasporto pubblico interno alla valle e dai collegamenti del Val di Tovel Express con Cles e Tuenno, oltre al nuovo servizio delle Ville che ha garantito il collegamento delle 8 frazioni del Comune di Ville d’Anaunia con il Lago. Tutto questo anche grazie ai ragazzi parcheggiatori che ringrazio per la professionalità e la disponibilità nel garantire la piena operatività del sistema”.
Si parla tanto di sostenibilità, per un Parco questo è il concetto base, ma dobbiamo anche guardare al contesto circostante. Quale impatto hanno avuto le novità introdotte sul territorio e la valle?
“L’implementazione del servizio di mobilità con la gestione “dinamica” dei parcheggi e la conseguente chiusura ha permesso di evitare un eccessivo carico antropico che rischierebbe di oltrepassare il concetto di “capacità portante” delle valli (ad esempio Vallesinella e Val di Tovel) e risulterebbe dannoso e non in linea con il concetto di sostenibilità. In passato infatti, si erano spesso verificate situazioni di sovraccarico e congestionamento dei flussi veicolari, per lo più legati ad un disallineamento fra i posti auto disponibili e i visitatori interessati, causando un forte impatto alla qualità paesaggistica. Guardando i numeri, la Val di Tovel da giugno ad ottobre ha registrato un afflusso di circa 34 mila veicoli che ci permettono di stimare circa 100 mila presenze alle quali vanno sommate più di 40 mila persone trasportate mediante i bus navetta”.
Restando in tema di bilanci, c’è un riscontro sul gradimento dei visitatori della valle?
“Nel corso dell’estate è stato distribuito ai visitatori un questionario che ha interessato per il 63% turisti, il resto residenti o escursionisti “in giornata”. È emerso innanzitutto che l’80% degli utenti era a conoscenza del servizio di mobilità sostenibile prima di raggiungere il Parco. Il progetto quindi è promosso in maniera adeguata (il 66% degli utenti lo ha conosciuto grazie ai canali on-line del Parco). Funziona anche l’effetto passaparola (22%), e il fatto di avere usufruito del servizio già in passato (il 44% degli utenti è rappresentato da un cliente fidelizzato). Per quanto concerne il contatto umano tra l’ospite e gli operatori in valle, poco più della metà degli utenti che hanno risposto al questionario (54,1%) ha parlato con uno degli addetti del Parco. Le tre motivazioni principali sono ovviamente l’acquisto di un servizio (41,8%), la richiesta di informazioni sul territorio, sulle attività e sulla sentieristica (41,8%) e sui servizi di mobilità (parcheggi, navette). La quasi totalità dei soggetti “intervistati” (ben il 97%) ha raggiunto la destinazione con la propria auto; da qui si intuisce quanto importante sia offrire poi un’alternativa alla mobilità privata per muoversi all’interno del Parco”.
Buone Feste!