Aria di Natale!
Aria di Natale, quanto ce n’è bisogno! Un anno fa eravamo ad un Natale “sospeso” tra incertezze, e timori e flebili speranze ma stavolta la più bella festa dell’anno si annuncia diversa, meno nebbiosa e con qualche luce in più anche se non tutti i dubbi legati alla pandemia sono scomparsi.
Con l’inverno, il tempo dell’influenza e dei malanni, torna infatti a crescere la curva del contagio ma fortunatamente la massiccia partecipazione dei convalligiani (e dei trentini) alla campagna vaccinale ci sta dando segnali di fondata speranza di poter trascorre un Natale sereno, responsabile e con fiducia. A differenza dei vicini altoatesini dove a far cambiare scenario è la più bassa percentuale di vaccinati, e questo deve far riflettere.
Una volta si diceva “tante teste tante idee” e poteva essere una ricchezza per la società, ma oggi anche questo è travolto dall’esplosione dei social e dai media che bombardano in continuazione soluzioni e contraddizioni spesso relegando la scienza, e l’esperienza, a livello di sentito dire. Voci che girano senza una mediazione autorevole che ispiri fiducia e verità, e che ognuno legge ad uso proprio, solo davanti alla sua tastiera o al telefonino. Un grosso rischio per la società di oggi e di domani se vengono a mancare i punti di riferimento e le basi comuni di una cultura condivisa.
Sono concetti questi che stanno alla base della ripresa economica che sta dando soddisfazione a molti settori produttivi anche se non mancano le preoccupazioni per l’aumento di bollette e prezzi, l’altra faccia della risalita dell’economia dopo il tonfo causato dalle limitazioni e dei lockdown dell’ultimo biennio.
Pandemia a parte, dicembre è il mese che chiude il tempo (scadenza il 20 dicembre) della dichiarazione di appartenenza linguistica al ladino noneso / solandro , un richiamo che ci lega alla nostra storia ed alle fondamenta di una comunità che per darsi un futuro di crescita vera e deve conoscere da dove viene.
Siamo fiduciosi sull’esito ma un ultimo sforzo a convincere le persone a noi vicine può davvero fare la differenza e far trovare alla valle, con il riconoscimento di minoranza linguistica, gli strumenti giuridici e di risorse per preservare lingua e cultura nonesa / solandra verso le nuove generazioni.
Segnali positivi non mancano e tra questi da citare è il progetto di inserire il santuario di San Romedio tra i beni considerati patrimonio dell’umanità. Un lungo e complesso percorso che durerà un paio d’anni verso un grande obiettivo che “il Melo” non mancherà di seguire passo passo, contando su un successo che avrebbe una ricaduta d’immagine e d’indotto incredibili per la valle ed il Trentino.
Ma non solo, altre novità sono in arrivo con un progetto che mira a radicare ancora di più il Mensile nelle valli del Noce.
Dicembre ricco dunque per “il Melo” che si congeda dall’anno 2021 con il ritorno del fumetto centrale che chiude la serie, apprezzatissima dai lettori, dedicata alla Rocchetta, la porta della valle di Non. è anche questo un regalo alla conoscenza della nostra valle con l’augurio dell’Editore e del Comitato di Redazione ai lettori ed alle loro famiglie di un sereno Natale ed un prospero Anno Nuovo.