La viabilità in Val di Non, la Provincia che dice?
Da alcuni numeri, “il Melo” si occupa di viabilità in valle di Non seguendo in particolare le direttrici principali del traffico: Rocchetta – Mostizzolo, con i nodi del Sabino e di Taio (risolti), Mollaro (Mondo Melinda e area produttiva), Dermulo (rotatoria o altro) ed ovviamente della circonvallazione est di Cles, di cui ci occuperemo nei prossimi numeri per approfondire, oltre all’opera in se, i reali benefici per le valli del Noce in rispetto ad altre possibili soluzioni viarie discusse in passato, e accantonate, come ad esempio il traforo del Peller. Seguiamo anche la tratta Dermulo – Fondo (la SS 43 Dir, con il nodo dei tornanti di Malgolo e gli attraversamenti dei c s di Romeno, Cavareno e Sarnonico) e la viabilità della Destra Anaunia, con il traffico pesante che attanaglia Denno (i tir frigo Melinda), Tuenno con l’incrocio Talao, peraltro già finanziato dalla Provincia con una ipotesi di rotatoria. Ci occuperemo in successione anche della SS 42 del Tonale e della Mendola a Revò con alla curva dei Ridi (che altri in valle chiamano ‘della morte’, per la sua pericolosità), anche queste a quanto pare in via di soluzione da parte della Provincia d’intesa con il Comune Novella. Il tutto in un contesto dove si ricordano i pregressi e le progettazioni che si sono susseguite nel corso dei decenni. Su questi punti che riteniamo tra i più urgenti abbiamo sentito il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.
Parlando di viabilità in Alta valle di Non (dove in queste settimane è nato il Comitato di imprenditori e cittadini “per la viabilità e lo sviluppo sostenibile”). Il primo nodo da affrontare è il bivio di Dermulo: in ballo c’è un finanziamento da 4 milioni di euro per la rotatoria, ma questa soluzione non è accettata dal Comune di Predaia e osteggiata dagli operatori dell’Alta valle. Risulta che ci siano altre soluzioni, peraltro già discusse anche con i tecnici Pat. Cosa può dirci in proposito, anche in rapporto con i parcheggi di servizio per la stazione della Trento-Malé, per favorire la mobilità sostenibile?
Tra il 2010 e il 2012 la Provincia ha sviluppato ben 13 ipotesi per una soluzione integrata di sistemazione dell’intersezione di Dermulo, che tenesse in considerazione anche le esigenze di interscambio. Tra queste, figurava la realizzazione di una rotatoria a raso e circa 100 parcheggi d’interscambio, soluzione che era stata accettata formalmente dall’allora Comune di Taio (oggi Predaia), ma che gli operatori economici e la Comunità ritennero non adeguata perché determinava nelle ore di punta serali, lungo la direttrice Trento-Cles, un allungamento dei tempi medi di percorrenza quantificabile mediamente in meno di 30 secondi (massimo 90 secondi nei 10 minuti più critici) su un tempo totale di percorrenza della tratta Trento-Cles di circa 40 minuti. Di recente, il Comune di Predaia ha prodotto un’ulteriore ipotesi di soluzione a livelli sfalsati – attualmente in fase di approfondimento da parte degli uffici tecnici provinciali e di Trentino Trasporti – che risolverebbe i problemi di fluidità sollevati all’epoca da operatori economici e Comunità, ma che richiede costi di realizzazione significativamente maggiori. Questa soluzione, interferendo con la stazione ferroviaria della Trento-Malé e con le aree circostanti, va approfondita per la ricerca degli spazi necessari per parcheggi intermodali e per la fermata e la sosta breve dei mezzi pubblici, anche riprendendo idee già previste nelle precedenti soluzioni, valutando attentamente gli ulteriori costi conseguenti.
Questo intervento – qualora l’analisi tecnico-economica dovesse dare un esito positivo – dovrà essere contestuale alla sistemazione delle interferenze della statale con alcuni passaggi a livello della Trento-Malé a valle della stazione di Dermulo che, se non adeguatamente risolte, potrebbero vanificare parte dei guadagni di tempo garantiti dalla soluzione proposta dal Comune di Predaia.
Per quanto riguarda la curva ‘Ridi’ a Revò e la rotatoria ‘Talao’ a Tuenno, a che punto sono finanziamenti e progettazioni?
Gli stanziamenti di entrambe le opere sono confermati nella recente programmazione settoriale provinciale e sono in corso di perfezionamento gli incarichi di progettazione. Attualmente per la curva “Ridi” è disponibile un progetto definitivo da aggiornare alle effettive esigenze della viabilità e alle nuove disposizioni normative, mentre per la rotatoria “Talao” è disponibile un progetto preliminare da sviluppare nei successivi livelli definitivo ed esecutivo. L’obiettivo della Giunta è di portarli all’appalto e, quindi, aprire i cantieri entro il 2022.
Per la circonvallazione di Cles esiste un crono programma. Se sì, ce lo può indicare?
La road map che porterà all’avvio dei lavori è strettamente connessa alle procedure tecnico-amministrative determinate dai documenti di gara. Condizione prioritaria è la formalizzazione del contratto con l’ATI aggiudicataria che, ragionevolmente, potrà essere stipulato entro il mese di luglio in quanto devono ancora essere espletate alcune attività tecniche da parte dell’appaltatore.
Da qui partono i termini per la progettazione esecutiva in capo all’ATI, che sono contrattualmente fissati in 90 giorni, e i termini per la validazione e approvazione della progettazione medesima: attività che si concluderanno entro quest’anno. Al termine di queste attività si potrà procedere con l’avvio del cantiere, per il quale l’ATI aggiudicataria ha previsto l’ultimazione in poco più di due anni.
Un punto molto delicato del traffico in valle è il tratto a strapiombo sul lago di S. Giustina, all’altezza del Cementificio ex Tassullo. Qui si formano ingorghi quando si incrociano bus e mezzi pesanti. Come si può intervenire?
È senz’altro uno dei tratti più complessi dell’intero tracciato della SS 43. Attualmente non ci sono progetti dettagliati in merito, ma solo ipotesi, comunque tutte impegnative, sia tecnicamente, sia finanziariamente. In particolare, qualsiasi soluzione che si dovesse perseguire deve tener conto della gestione del traffico durante i lavori, aspetto di non facile soluzione. Tecnicamente l’intervento dovrà consistere in un mix di allargamento a monte, che non pregiudichi la stabilità dei piazzali dell’ex area Tassullo, e di opere a sbalzo a valle, per lo stretto necessario a garantire il transito in sicurezza di due mezzi pesanti.
Tornando in Alta Valle di Non, c’è il problema dei tornanti di Malgolo e il passaggio dei tir, legati soprattutto all’industria del legno che in zona rappresenta un importante volano economico ed occupazionale. La Provincia come valuta l’ipotesi di circonvallazione utilizzando la SP Dambel – Sarnonico per bypassare i centri storici di Romeno, Cavareno e Sarnonico, verso Fondo?
Dai territori è pervenuta, a suo tempo, una proposta per la realizzazione di un nuovo tracciato alternativo alla SS 43 dir per bypassare i centri storici di Romeno, Cavareno e Sarnonico. Il nuovo tracciato interesserebbe, oltre ad un tratto della SP 24 di Dambel, anche alcune strade interpoderali e un tratto della ciclabile, che dovrebbero essere adeguate, ovviamente, alle esigenze del traffico stradale. L’intervento, con uno sviluppo indicativo di circa 5,5 chilometri, interesserebbe anche alcune aree agricole pregiate, e necessiterebbe di finanziamenti significativi attualmente non compatibili con le risorse a bilancio.
Questo bypass non risolverebbe comunque il problema dei tornanti di Malgolo, per i quali al momento è previsto solo un intervento di rifacimento del manto stradale che sarà realizzato nel corso di quest’anno, nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria a cura del Servizio gestione strade.