Dermulo traffico, e adesso?
Era urgente già nel 2009 con scambi di ultimatum tra Provincia, l’allora Comune di Taio e la Comunità della valle di Non, ma a distanza di 12 anni tutto è rimasto come allora.
Con una novità, che torna l’interesse (sperando forse ne fondi europei!) e tornano gli ultimatum (o meglio sarebbe a dire i penultimatum) per decidere una buona volta il da farsi.
Il punto in questione è la cosiddetta rotatoria di Dermulo o meglio sarebbe a dire la soluzione viaria di quello che indiscutibilmente, quanto a flussi veicolari ed impatto sui tempi di percorrenza della valle, è l’intoppo più evidente.
Dodici anni inutili
Per capire a che punto siamo (o non siamo) facciamo una excursus attraverso la stampa ed i titoli che i giornali in questi anni hanno dedicato al progetto.
“Ecco la rotatoria di Dermulo!” – scriveva il 27 settembre 209 il giornale Trentino riportando una dichiarazione dell’allora assessore provinciale ai LLPP., Alberto Pacher dopo aver incontrato l’allora sindaco di Taio, Bruno Campadelli, e l’ex presidente della Comunità di Valle, Gianfranco Zanon, diventato nel frattempo consigliere provinciale. Sul tavolo il progetto definitivo della rotatoria e sul piatto un finanziamento da 2,5 milioni di euro, poi lievitati a 3.
“Il progetto – riporta l’articolo – fa seguito ai sondaggi eseguito in zona per supportate le indicazioni di progetto, ma rimangono preoccupazioni per l’impatto delle imponenti murature per lo spostamento a monte dell’incrocio d’innesto della statale verso la Mendola nella rotatoria, ampia, che sorgerà di fronte alla chiesa occupando parecchio del poco spazio pianeggiante”.
“Un impatto che deve essere contenuto al minimo per non compromettere l’immagine della valle in un nodo nevralgico mentre il sindaco di Taio ha ricordato i problemi della frazione di Dermulo che in futuro rischia di pagare un prezzo altissime riducendosi ad anonimo mega parcheggio”.
La rotatoria, pro e contro
La proposta progettuale aveva due punti cardine:
- la chiusura del primo tratto della SS 43 Dir Dermulo – Mendola nel tratto che costeggia la ferrovia per realizzare una dozzina di posti macchina;
- la rotatoria (prevista all’altezza dell’attuale bretellina che collega la SS 43 Dir con la SS 43 in direzione Cles) progettata dall’ing Nicola Zuech: un raggio esterno di 20 metri, uno interno di 8 mt metri occupato da un’aiuola verde e un marciapiede circolare di 2 mt. L’innesto con la Statale verso Cles era di fronte alla chiesa di Santa Giustina. Per consentire la rotatoria in piano veniva abbassato l’innesto nella SS 43 Dir in direzione Mendola rimodellato con una pesante muratura a monte per sostenere un nuovo piccolo parcheggio con una ventina di stalli.
Questa soluzione è però stata bocciata dal Comune di Taio e dalla Conferenza dei sindaci della valle e pure dall’ApT che, per bocca dell’allora presidente Gianni Holzknecht, la riteneva ‘negativa per l’immagine della valle per le enormi murature a monte”.
Un anno dopo, il 7 ottobre 2010 si torna a parlare della rotatoria ma sono già raddoppiati, da 421 a 850 giorni (con decorrenza 29 maggio 2009), i tempi per la soluzione del nodo stradale di Dermulo, un’opera urgente, delicata e strategica anche come nodo internodale di scambio tra strada e ferrovia, con la difficile partita dei parcheggi per gli utenti della stazione della Trento – Malé che serve in pratica l’intera Alta Valle di Non e i territori di Coredo, Smarano e Sfruz.
Sul tavolo del nuovo sindaco di Taio, Stefano Cova, c’era nel frattempo una nuova bozza progettuale elaborata anche questa su mandato della Provincia dall’ing Nicola Zuech che raddoppiava i costi previsti inizialmente arrivando a 7,8 milioni di euro, “se verranno fatti il parcheggio interrato da 142 posti per favorire la mobilità auto-tram e lo spostamento dell’esercizio commerciale esistente”.
Ipotesi tramontata quasi subito per una questione di risorse. Infatti i fondi stanziati per l’opera erano nell’ordine di 3 milioni di euro.
“Capisco le motivazioni del Comune di Taio che considera prioritaria la sicurezza e la vivibilità di Dermulo – aveva commentato all’epoca il presidente della Comunità val di Non, Sergio Menapace rispondendo all’interrogazione del consigliere Vincenzo Covi – ma abbiamo anche altre priorità: non creare intoppi al traffico e valorizzare anche in prospettiva la internodalità gomma – ferrovia, visto che abbiamo la fortuna di averla.”
Contro la rotatoria così come era stata progettata dalla Provincia (e grosso modo fatta propria dal Comune di Taio con aggiustamenti tipo sotto-passo pedonale, parcheggio pullman, marciapiedi e accessi ciclabili verso Sanzeno), era però arrivata la contrarietà delle associazioni imprenditoriali (artigiani, industriali, albergatori, contadini…) delle due valli (anche della val di Sole!) che hanno chiesto un diverso approccio alla soluzione del nodo viario di Dermulo.
Un tira e molla (ben 13 le progettazioni più o meno impattanti che si sono susseguite negli anni!) che si è chiuso nel maggio 2013 con la decisione della Provincia di stralciare i 3 milioni di euro destinati all’iniziativa destinandoli ad altre opere. “Decisione provvisoria perché in realtà non cambia nulla. La rotatoria sarà fatta” – aveva rassicurato l’allora assessore provinciale ai LLPP, Mauro Gilmozzi al sindaco di Taio Stefano Cova ed all’allora presidente delle Comunità di Valle Sergio Menapace.
Ma poi si è visto come è andata a finire, e per anni di rotatoria a Dermulo non se ne è più parlato per anni.