Melinda, scelte sostenibili a beneficio di tutti
Da sempre Melinda considera il territorio che la ospita un vero e proprio patrimonio da preservare nell’interesse di tutti, tanto da orientare le proprie scelte strategiche e operative nella direzione della Sostenibilità. Per il Consorzio della Val di Non essere sostenibile è una missione da compiere ogni giorno, dai piccoli gesti quotidiani ai grandi investimenti.
Coltivazione e conservazione avvengono nel rispetto dell’ambiente
La bontà che oggi tutti i consumatori ci riconoscono nasce dalla passione e dal sapiente lavoro di 4mila famiglie di soci frutticoltori che curano la terra e le piante da frutto tutelando l’ambiente. Tutti i soci Melinda aderiscono ai disciplinari per la Produzione Integrata e Biologica e, utilizzando metodi di coltivazione sostenibili, riescono a ottenere frutti di elevata qualità nel pieno rispetto del territorio.
Una cura e attenzione ben espressa anche nella fase di conservazione, pensata per essere a più basso impatto possibile. Il Consorzio utilizza, infatti, un impianto green di ultimissima generazione: un vero e proprio frigorifero naturale realizzato nella Miniera di Rio Maggiore, composto da grotte derivate dall’attività estrattiva della roccia Dolomia ad opera dell’azienda Miniera San Romedio: le celle Ipogee. Si tratta del primo e unico impianto al mondo per la frigoconservazione della frutta in ambiente ipogeo (cioè sottoterra) e in condizioni di atmosfera controllata, a una temperatura costante tutto l’anno.
Rispetto alla normale conservazione epigea (in superficie), questa modalità consente un risparmio energetico annuo di circa 1,9 GW/h, pari all’energia elettrica utilizzata da 2mila persone in un anno, abbattendo così anche le emissioni di CO2. Ma i vantaggi non finiscono qui. Questa “cantina naturale” prevede il riuso degli spazi sotterranei quale perfetto esempio di economia circolare poiché evita la costruzione di nuovi magazzini in superficie. Il tutto mantenendo la qualità dei frutti altissima, come richiesto dai rigorosi standard previsti dal Consorzio.
Massima attenzione alle risorse del territorio
Per Melinda, essere sostenibili significa anche impegnarsi nel preservare l’energia e le risorse idriche:
- la frutticoltura trentina è tra le più virtuose in Italia, e l’utilizzo energetico nella fase di produzione e conservazione delle mele in Trentino Alto-Adige è uno dei più bassi al mondo. Quella impiegata dal Consorzio è un’energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili;
- l’utilizzo di acqua è attentamente controllato, e il più possibile contenuto, grazie anche al ricorso all’irrigazione a goccia, tecnica più innovativa e molto più efficace di quella a pioggia, in quanto permette di ridurre gli sprechi di oltre il 30% rispetto a quest’ultima.
Considerato che l’89% del territorio trentino è coperto da boschi e pascoli, l’agricoltura delle Valli del Noce cerca di vivere in simbiosi con la natura in modo da non alterare gli equilibri del paesaggio e della vegetazione spontanea, nell’ottica di una perfetta integrazione con l’ambiente circostante.
Confezioni sempre più eco
L’attenzione di Melinda per la sostenibilità si traduce anche nella ricerca di imballaggi sempre più a basso impatto. Ad oggi sono costituiti in gran parte da cartone ondulato, proveniente da alberi cresciuti in piantagioni in cui si reimpiantano più piante di quelle tagliate (FSC), e sono riciclabili dopo l’utilizzo. L’ultima novità, in tema di packaging, è la confezione 4 frutti dedicata alle mele BIO nata dalla collaborazione con Novamont, azienda italiana leader nel settore delle bioplastiche.
E ancora, l’impegno del Consorzio prosegue, grazie all’ausilio di alcuni partner, in progetti di ricerca per realizzare confezioni composte, almeno in parte, dagli scarti della lavorazione industriale delle mele, nell’ottica di una nuova bioeconomia circolare, oltre a creare un sistema di raccolta e smaltimento che gestisce gli scarti derivanti dalle attività agricole in modo capillare su tutto il territorio, garantendo il 100% di corretto smaltimento e recupero dei rifiuti speciali.
Il nuovo rivoluzionario spot racconta l’anima green del Consorzio
A conferma di un forte legame con il territorio, Melinda ha scelto, per la prima volta, di creare uno spot incentrato esclusivamente sul tema dell’autentica Sostenibilità. Ad essere narrata non è solo la bontà e il gusto del prodotto, ma si va ben oltre svelandone i valori intrinsechi, entrando nella componente più intima del mondo che vuole rappresentare, mostrando quanto il benessere delle persone e la cura della natura che lo circonda siano prioritari e profondamente uniti tra loro.
La nuova campagna pubblicitaria Melinda evidenzia quali e quante sono le azioni sostenibili compiute ogni giorno per rendere le sue mele così buone, sensibilizzando anche chi le sceglie ad adottare, nel proprio piccolo, comportamenti virtuosi che fanno bene all’ambiente.
Riflettori accesi sul biologico
Nel 2008 Melinda ha avviato un Piano che sta diventando sempre più ambizioso nella messa in atto di azioni tangibili e coerenti. Oggi la superficie coltivata a bio ha già superato i 300 ettari e nei prossimi anni dovrebbe raggiungere i 500 ettari, con una produzione di circa 20mila tonnellate. A dare ulteriore valore aggiunto sono sicuramente i cosiddetti “biodistretti”, aree interamente riservate a questa tipologia di coltivazione, convertite anche grazie al diretto impegno finanziario da parte dello stesso Consorzio, una strategia precisa di ingenti investimenti che avvalora il ruolo prioritario della Sostenibilità.
Le Varietà Club
Il Consorzio, consapevole dell’importanza della differenziazione, sta lavorando anche alla scelta e al posizionamento di nuove varietà di mele, come Sweetango®, Enjoy®, Morgana®, Galant®, Isaaq®, Tessa® e Kissabel®. Lanciando sul mercato le varietà Club, Melinda intende offrire prospettive di crescita agli agricoltori poiché permette di destinare i terreni a colture differenti, quelle per cui ciascuna di esse è più vocata, con una selezione di mele resistenti ad alcune fitopatologie, risultando così ideali alla coltivazione nelle aree sensibili. Aspetto questo di vitale importanza per un luogo, come quello delle Valli del Noce, che vede i piccoli borghi abitati spesso “immersi” all’interno delle coltivazioni, valorizzando produzioni che siano in perfetta armonia con il territorio.