Tradizioni natalizie nelle nostre valli
Dicembre porta sempre con sé un’aria di festa, ma anche di nostalgia. Nostalgia del passato; nostalgia di feste familiari ormai mutate nel tempo; nostalgia di persone care che ormai non sono più con noi; nostalgia di vecchi sapori e profumi diffusi nell’aria, come il profumo delle lasagne, della polenta con i crauti, cotechino, lucaneca, dello zelten e del vin brulè; nostalgia di natali passati che rimarranno incisi nel nostro cuore per sempre.
Ed è bello ricordare vecchie tradizioni del passato, come quei bimbi che alla vigilia di natale e dell’epifania si riunivano per suonare e cantare motivi natilizi con una stella o un piccolo presepe fra le mani e giravano di casa in casa per portare allegria e ricevere in dono un soldino da ogni famiglia. Alla fine di tutto il giro si faceva merendina con un panino ripieno di sgombro.
Anche i preparativi natalizi erano una grande festa perché tutti i bambini andavano nel bosco alla ricerca di muschio, di cortecce, di bei sassi, di rami, per la preparazione del presepe e dell’albero di natale che nel tempo era diventata una vera e propria gara, chi faceva il presepe più bello veniva premiato.
Come non poter ricordare il giorno di Natale in cui le famiglie si riunivano per brindare e giocare insieme a carteo a tombola e se fortunatamente c’era anche la neve in quel periodo, tutti i bimbi andavano a giocare con le slitte o a palle di neve nelle corti illuminate a festa.
Quanta solidarietà e umanità c’era in quel periodo!, a Natale tutti dovevano festeggiare, per questo si condivideva anche il poco che si aveva con chi non poteva permettersi neanche le cose più semplici.
E ora? … ci sono altre tradizioni, altri modi di festeggiare e purtroppo tutte le feste si sono ormai commercializzate, perdendo il gusto della creatività e della semplicità. Anche il covid in questo periodo non ci aiuta per niente, anzi vorrebbe strapparci anche la gioia delle feste natalizie, ma approfittiamo di questo tempo per ritrovare la gioia del Natale nella intimità della nostra famiglia. Questo mese non voglio scrivervi una fiaba trentina e sapete perché?, … è bello rivivere antiche tradizioni natalizie.
Genitori, nonni, alla vigilia di natale sedetevi con tutta la famiglia davanti al focolare o riuniti intorno a un tavolo e raccontate annedoti del vostro passato, o racconti di guerra, fame che però fanno capire che vi siete sempre rialzati più forti di prima, aprite il cassetto dei ricordi perchè i vostri figli e nipoti possano riscoprire il vero spirito natalizio di un tempo non molto lontano.
E voi figli, nipoti, invitate i vostri genitori, nonni a raccontarvi le loro tradizioni, approfittando di queste feste natalizie in cui tutto sembra fermarsi per il coronavirus, non perdete questa occasione per ascoltare un passato che vi aiuterà a riscoprire i veri valori della vita.
Buon Natale di vero cuore a tutti amici lettori!
Filastrocche di Natale
Nel 2020 si è celebrato il centenario della nascita di Gianni Rodari (Omegna 1920 – Roma 1980), il popolarissimo autore, ligure di nascita, di racconti inventati, fiabe e poesie per ragazzi e non solo. Per ricordarlo, “Il Melo” pubblica due sue filastrocche in tema natalizio.
Filastrocca di Natale
La notte di Natale
è nato un bel bambino
bianco rosso e tutto ricciolino.
Maria lavava,
Giuseppe stendeva
e il bambino piangeva
che il latte voleva.
Non pianger, mio figlio
che adesso ti piglio;
Latte ti do
pane non ne ho.
La neve cadeva
cadeva giù da cielo
e Maria col suo velo
copriva Gesù.
Un albero magico
Se fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento.
Ma non l’alberello finto,
di plastica dipinto
che vendono adesso all’Upim.
Un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti
regali per tutti!