Le fiabe, un mondo da far rivivere
In un’epoca in cui tutto fila veloce come i video giochi e la vita scorre inseguita dai social e dai media, c’è ancora spazio per le fiabe e la fantasia? Noi crediamo di sì perché i ricordi dell’infanzia, che ognuno si porta dentro, non possono fare a meno del fascino delle fiabe che ci hanno fatto sognare da bambini. Per questo, per rivivere insieme quelle emozioni che in passato legavano le generazioni una all’altra, “il Melo” dal prossimo mese dedicherà uno spazio alle leggende delle nostre valli … ma non solo quelle. Fiabe riviste con l’occhio di oggi ma senza perdere il misterioso fascino dell’originale. Nella pagina ci sarà pure spazio anche per raccogliere suggerimenti di storie da far rivivere ovviamente nell’ottica della fiaba. Lo faremo grazie ad una collaboratrice davvero speciale, Annamaria Dragone, che da anni ha scelto di vivere e lavorare in val di Sole di cui segue una breve presentazione e un’intervista che spiega finalità e metodo dei racconti. Buona lettura.
Giacomo Eccher
Dragone Annamaria, nata a Taranto ma in Puglia ha vissuto solo i primi 16 anni. Ha studiato per due anni teologia, poi ha cambiato ramo di studi ed è diventata operatrice socio-assistenziale all’infanzia. Ha fatto diverse esperienze lavorative tra cui un’esperienza in Tanzania per una missione in un ospedale pediatrico. Di recente, in seguito a una vicenda dolorosa ha scritto il libro “Storia di un pensiero, dalla morte alla vita e viceversa”. Lavora presso l’AlpHoliday da 4 anni.
Il ruolo dell’educatore dei più piccoli è ben definito?
Spesso scambiamo il ruolo dell’educatore come una figura a sé stante, una figura separata dalle altre immagini che il bambino ha nella propria vita. Purtroppo questo fa sì che il ruolo dell’educatore diventi l’unica presenza educativa che il bimbo ha come riferimento, ma in realtà educatori dovremmo essere tutti, genitori, nonni, familiari, amici, sembra una cosa scontata questa, ma credetemi non lo è.
L’educatore in realtà è un supporto all’educazione di base che i piccoli dovrebbero ricevere dai genitori per diventare uomini migliori per il nostro futuro.
Trovi delle differenze da quando eri tu bambina rispetto ad oggi, quali sono?
Trovo molto differente il modo educativo dei nostri genitori rispetto al modo educativo del giorno d’oggi. Qual è la scelta migliore? Le differenze sono nette, a ognuno di noi il proprio giudizio. I nostri genitori molto più rigidi, i genitori di oggi molto più permissivi; prima c’erano meno beni materiali oggi molto di più; a mio parere, la ricerca, la conquista, un percorso non sempre “liscio” fa crescere e maturare, avere sempre la “pappa pronta”? Mmmmm ho qualche dubbio che sia giusto, comunque lascio ad ognuno il suo giudizio. A mio parere la crescita del bambino sta nella conquista delle piccole cose e l’avere meno aiuta a sviluppare la sua fantasia.
Le fiabe che ruolo hanno nell’educazione dei più piccoli e i genitori le raccontano?
Le fiabe? Le fiabe sviluppano la fantasia del bambino. Giovanni Rodari disse che c’è una fiaba in ogni cosa: nel legno del tavolino, nel bicchiere e nella rosa. Diciamo che le fiabe aiutano il bambino a vedere tutto con occhio diverso. Io dico che le fiabe salvano l’infanzia. Certo per i genitori è più facile mettere il bambino davanti alla TV convincendosi che personaggi come Peppa Pig sono educativi perché insegnano molte cose, oppure è molto più facile incantare il bambino davanti a un gioco virtuale o un tablet, ma quanto sarebbe più educativo ritornare a leggere le fiabe ai nostri figli, oppure inventare una fiaba con loro. “Perdere” del tempo con i nostri figli è un guadagno per il futuro.
Il periodo COVID ha avuto un impatto sui nostri bambini? Quali?
Sicuramente il periodo del covid ha avuto un impatto molto forte sui bambini, ma credo che in tutta questa storia ci sia anche del positivo. Il lockdown purtroppo ha fatto chiudere le scuole dando uno stop alla cultura, allo studio, all’educazione scolastica, dando ai genitori molte più responsabilità. Spero che questo abbia avuto un impatto positivo sul bambino e sulle famiglie perché dedicare più tempo ai figli non è così scontato al giorno d’oggi. Ora le scuole hanno ripreso con il distanziamento sociale che sicuramente non è positivo per il bambino, perché proprio durante il periodo infantile il contatto umano è molto importante, ma sicuramente quando tutto sarà finito tutti scopriremo la gioia di un abbraccio e anche il bambino potrà capire che nella vita non è tutto scontato. Spesso il vivere quotidiano trasforma i valori in routine, ma quando questi valori ti sfuggono ne senti la mancanza e cominci ad apprezzarli.
Spesso nelle fiabe c’è il cattivo e il buono, il bruto e il bello, perché?
Le fiabe spesso raccontano di un conflitto, di una lotta, di mostri…anche questo è educativo. A questo riguardo cito una frase di Chesterton scrittore e giornalista britannico “le favole non dicono ai bambini che i draghi non esistono perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”.